CAMBACERES, Eugenio
Scrittore argentino, nato a Buenos Aires nel 1843, morto a Parigi nel 1888. Di temperamento appassionato e schietto, per tutta la vita di politico e di letterato suscitò polemiche che lo resero variamente celebre. Avvocato, oratore, membro della Convenzione per la riforma costituzionale, varie volte deputato alla Camera nazionale, sostenne la separazione della Chiesa dallo Stato, professò con fede le dottrine liberali e gl'ideali democratici, si ribellò con audace generosità a ogni ipocrisia, portò dovunque la calda sincerità della sua indole. Ritiratosi dalla politica, viaggiò per l'Furopa, frequentò diversi ambienti sociali, si arricchì di conoscenze di vita e di letteratura, approfondendo il suo spirito d'osservatore. Nelle sue novelle riflette con gusto descrittivo e analitico questa sua molteplice esperienza. Il realismo di Potpourri e Música sentimental (1882; con l'indefinito sottotitolo di Silbidos de un vago) e di Sin rumbo (1885), si ispira a motivi naturalistico-sociali, che egli per primo introdusse nella letteratura argentina. L'indole dei temi, che il C. trattava con spregiudicatezza morale, gli valse le censure della critica e lo scandalo negli ambienti letterarî. Ma le qualità di questa prosa in cui risonava la multiforme realtà umana, aristocratica e plebea, raffinata e rustica, mondana e paesana, ritratta nella sua fisionomia più veritiera, fecero scuola. Quest'arte, che accentua e sottolinea le passioni con gusto deformatore, culmina in En la sangre (1887), il racconto più costruito, in cui è investita con serietà umana l'influenza degli immigrati italiani sulla psicologia americana.