CAVALLINI, Eugenio
Nacque a Milano il 16 giugno del 1806 da Gerolamo e da Felicita Bonetti; fu fratello di Ernesto. Studiò violino e composizione al conservatorio di Milano sotto la guida di Alessandro Rolla, divenendo uno dei migliori allievi e ben presto assurgendo alla fama di valente direttore e maestro concertatore. Membro dell'orchestra della Scala, ne divenne primo violino e dal 1832 maestro sostituto del Rolla, a cui subentrò l'anno dopo nella mansione di "direttore della musica". Questa successione non avvenne senza contrasti, dato che tra i candidati, vi era anche Antonio Rolla, musicista di corte a Dresda e figlio di Alessandro. Ma questi pose condizioni troppo gravose, e il C., che a quel tempo stava riscuotendo successi dalle recite della Malibran, anche grazie all'amichevole interessamento del duca Carlo Visconti di Modrone, impresario della Scala, poté conservare il posto desiderato: non senza critiche e disapprovazioni da parte degli orchestrali, ma anche non senza lodi solidali di Verdi. Il C. rimase primo violino e direttore, anche quando si avvicendarono come concertatori A. Mazzucato, G. Pollini, S. Sandri e A. Brida; poi dal 1849 succedette al suo maestro Rolla anche come docente di violino al conservatorio, posto che occupò fino al 1868.
Dal 1838 frattanto aveva cominciato a presentarsi come concertista col fratello Ernesto e col flautista Giuseppe Raboni a Milano e a Livorno; ma il C. fu soprattutto attivo nelle "accademie" musicali che in ragione di dieci-dodici si davano da marzo a luglio di ogni anno, a partire dal 1843, presso il casino dei nobili di Milano; vi venivano eseguite "all'improvviso" (ovvero a prima vista) sinfonie e ouvertures di Haydn, Mozart, Beethoven, Auber, Mercadante, Spohr, Weber. In tali concerti, come riferisce la Gazzetta musicale di Milano (23apr. 1843),"l'orchestra, composta dal fiore dei nostri professori, dilettanti e alunni dell'I. R. Conservatorio, fu ben diretta dal valente Ferrara, efficacemente assecondato dall'egregio Cavallini". Anche durante le "accademie" che si svolgevano in case private (per esempio nel salotto Cambiasi-Branca) il C. si segnalava in esecuzioni cameristiche di opere di Beethoven (la Gazzetta del 21 dic. 1845informa che egli aveva eseguito tra l'altro la Sonata a Kreutzer e il Trio dell'Arciduca). Accanto alle cure della direzione dell'orchestra scaligera, il C. così veniva elogiato dalla Gazzetta (20 luglio 1846):"con zelo, cognizione ed anima soprintende a regolari commendevolissime sezioni di quartetto o quintetto... e ognora si dimostra compreso che il punto più importante per interpretare le predette composizioni è il penetrarsi profondamente de' pensieri e dello stile de' differenti autori".
Nel '46 il C. era direttore della Società filarmonica presieduta dal conte Antonio Belgioioso e ospitata dalla Casa musicale Francesco Lucca: risulta (cfr. Gazzetta, 1º marzo 1846)che gli strumentisti si riunivano annualmente diciotto volte, programmando dodici prove e sei accademie: quindi, le letture improvvise vennero sostituite da coscienziose esecuzioni. Iniziati alcuni concerti beethoveniani, vennero dal C. dirette a fine aprile la Quarta Sinfonia e il Coriolano, e con successo, se il Cambiasi sulla Gazzetta lo qualificò "l'Habeneck italiano"; tra maggio e dicembre furono dirette la Settima e Quinta Sinfonia;nei primi mesi del '47la Seconda, ancora il Coriolano e il Terzo Concerto per pianoforte (solista Cirilla Cambiasi); nella nuova sede del teatro Filodrammatico fu ascoltata la Quinta Sinfonia. L'attività fu sospesa con la prima guerra d'indipendenza; ma il C., assai apprezzato come violinista (il Giorgetti gli dedicò le Variazioni sul tema di Mozart "Là ci darem la mano"), si presentò l'ultinia volta nel 1865 in uno dei primi "esperimenti" della Società del quartetto, come suonatore di viola in un complesso quartettistico guidato dal Bazzini. Lasciata al Mazzucato come unico direttore e concertista la direzione scaligera nel 1869, il C. morì a Milano l'11 apr. 1881.
Pubblicò a Milano: Six Etudes ou Caprices pour le violon seul; 24studi per tutti i toni per viola; Guida per lo studio elementare progressivo della viola (2 fascicoli); raccolte di Duetti per due violini; Adagio e variazioni su tema di Rossini op. 6 per violino e quartetto d'archi; Divertimento per viola e archi; Concerto per violino ed orchestra; Fantasia per violino e orchestra; La Semaine musicale: 7 Duos per viola e pianoforte (variazioni su temi dei Lombardi, Lucrezia Borgia, Orazi e Curiazi, Beatrice di Tenda, Stabat Mater, Roberto il Diavolo e Guglielmo Tell); fantasie e variazioni di temi d'opera. Restano manoscritte alcune opere: 5 Sinfonie (in mi bemolle, fa magg., la magg., mi min. e si bemolle); 2 Concerti per violino e orchestra; una Fantasia per violino e orchestra, ed altro.
Fonti e Bibl.: Notizie in Allgemeine Musikal. Zeitung, XI, (1838), p. 824; XLIV (1842), p. 987; in Gazzetta musicale di Milano, 23 apr. 1843, p. 70; 21 dic. 1845, p. 216; 1º marzo 1846, pp. 67 s.; 26 apr. 1846, pp. 138 s.; G. Masutto, I maestri di musica ital. del sec. XIX, Venezia 1884, p. 39; C. Gatti, Il teatro alla Scala nella storia e nell'arte, I, Milano 1964, pp. 119, 137; A. Mandelli, L'orchestra e i concerti, in La Scala, Milano 1966, pp. 222-231; C. Barblan, Beethoven in Lombardia nell'Ottocento, in Nuova Riv. musicale ital.,VI(1972), pp. 30-33; S. Martinotti, Ottocento strumentale ital.,Bologna 1972, pp. 67 s., 305, 359; F. J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, II, p. 229; Encicl. della Musica Ricordi, I, p. 441; La Musica. Dizionario, I, p. 373.