COLORNI, Eugenio
Filosofo e patriota, nato a Milano il 22 aprile 1909, colpito a morte a Roma da un sicario della banda Koch il 28 maggio 1944 e morto all'ospedale il 30 maggio. Professore di filosofia all'Istituto magistrale di Trieste, nel settembre 1938 fu arrestato per ricostituzione illegale in Italia del Partito socialista e dopo cinque mesi di carcere venne inviato al confino, prima a Ventotene poi a Melfi dove formulò le prime idee per il Movimento federalista europeo, che prese poi vita a Milano il 27 agosto 1943. Nella primavera del 1943 riuscì a fuggire, divenendo uno dei promotori dell'attività clandestina a Roma, come componente, dopo il 25 luglio 1943, del comitato direttivo del Partito socialista e redattore dell'Avanti! clandestino. Gli fu conferita la medaglia d'oro "alla memoria" il 25 aprile 1946.
I suoi interessi di ricerca filosofica. fortemente ancorati a Leibniz, lo portarono poi ad occuparsi di psicoanalisi e, di qui, ad affermare come alla base di ogni ricerca filosofica vi sia un elemento problematico e condizionato alla persona. Passò quindi ad occuparsi di problemi di metodologia e, insieme, iniziò lo studio intenso della teoria della relatività e dei quanta. Sul piano politico, la sua critica al marxismo e la necessità, per lui, di sollevarsi dai vecchi schemi della lotta di classe per individuare meglio i motivi profondi della crisi europea e mondiale che aveva portato alla seconda Guerra mondiale, lo condussero a sentire fortemente l'esigenza di una vasta unione dei popoli europei. Fra i suoi scritti si ricordano: L'estetica di B. Croce, Milano 1932; Di alcune relazioni fra conoscenza e volontà, in Rivista di filosofia, luglio-settembre 1932. Critica filosofica e fisica teorica, in Sigma, n. 4-5 (postumo); Studi leibniziani, pubblicati nella Rivista di filosofia, 1937-38.
Bibl.: A. Levi, E. C., in Rivista di filosofia, gennaio-giugno 1947, pp. 142-146; F. C., in Der Aufbau, Zurigo, 18 agosto 1944.