DE CARO, Eugenio
Nacque a Napoli il 9 luglio 1899 da Manuele e da Nunziata Capillo.
Di agiata famiglia medioborghese, seguiti i corsi scolastici e laureatosi nel 1925 in ingegneria civile alla Scuola politecnica superiore a Napoli, frequentò e sostenne gli esami dei corsi universitari di astronomia e di geodesia in quella città. Seguendo questo nuovo interesse, nel 1926 entrò nei ruoli degli osservatori come assistente astronomo presso l'osservatorio di Roma, dove iniziò la carriera scientifica sotto la guida di G. Armellini. Trasferito nel 1927 alla Stazione astrononica di Carloforte (Cagliari), curò con esemplare assiduità le osservazioni della variazione delle latitudini e la sistemazione della dotazione strumentale (cfr. Studio dei perni del telescopio zenithale di Carloforte, in Pubblicazione d. R. Stazione astronomica di Carloforte, n. 11, 1929; Id., Elementi definitivi dell'orbita della cometa 1912 A (Cole), ibid., n. 12, 1931 [ambedue in collab. con G. Persino]; Gli errori sistematici della vite micrometrica del telescopio zenithale di Carloforte, ibid., n. 14, 1931; Studio su uno spostamento della torre di S. Vittorio sede della stazione astronomica di Carloforte, ibid., n. 15, 1932 [in collaboraz. con P. Vocca]).
Nel 1931 fu trasferito prima all'osservatorio di Brera e poi a quello di Merate (Como), dove, con il grande rifrattore di Merz, intraprese la ricerca delle stelle doppie. Non abbandonò, tuttavia, il lavoro iniziato a Carloforte, anzi, utilizzando lo strumento dei passaggi, continuò gli studi sulla variazione delle latitudini e portò a termine i calcoli delle orbite della cometa 1912A e di numerosi pianetini (Perturbazioni e correzioni dell'orbita del pianeta (420) Bertholda, in Contributi d. R. Specola di Brera, n. 20, 1932; Orbita ellittica del pianeta 1933, BA, in Contributi astronomici della R. Specola di Merate, n. 16, 1934; Orbita ellittica del pianeta 1933 QM, ibid., n. 18, 1934; Il problema della correzione di un'orbita mediante una compensazione di osservazioni distribuite sopra un breve arco eliocentrico: applicazione all'orbita del. pianeta 1933 QM = 1288 Santa, ibid., n. 20, 1935).
Nel 1934, promosso astronomo aggiunto presso l'osservatorio di Catania, incominciò a collaborare al lavoro per la compilazione del Catalogo astrofotografico, impresa che per molti anni assorbì quasi tutte le risorse intellettuali e tecniche dell'osservatorio siciliano. Alla scuola di Azeglio Bemporad il D. cominciò a occuparsi di questioni fotometriche, in particolare determinando l'assorbimento atmosferico in diverse regioni dello spettro visibile. Conseguita la libera docenza in astronomia, nel 1937 fu trasferito all'osservatorio di Teramo - Collurania, dove restò fino al 1940 quando, con il grado di capitano del genio, fu richiamato alle armi per combattere nella seconda guerra mondiale.
Nella nuova sede continuò le ricerche di fotometria fotografica, determinando anche per il cielo di Teramo la trasparenza atmosferica in diverse bande spettrali, e portò a termine alcuni lavori teorici sui moti orbitali di binarie visuali (Sulla determinazione sperimentale della curva interpolatrice delle grandezze fotografiche in funzione dei diametri delle immagini stellari, in Note e comunicazioni dell'Osservatorio astronomico di Collurania - Teramo, n. 20, 1937; Sulla determinazione fotografica dell'indice di colore delle stelle, ibid., n. 22, 1938; Sul moto orbitale di un sistema binario visuale, ibid., n. 23, 1939; Su un metodo per dedurre una scala di grandezze fotografiche delle misure di diametri Di e Di' ottenuti con due tempi di posa differenti, ibid., n. 24, 1939; L'assorbimento selettivo esercitato dall'atmosfera sulla luce degli astri a Collurania, ibid., n. 28, 1940).
Catturato dai nazifascisti nel settembre del 1943, per più di due anni fu internato in campi di concentramento tedeschi e solo nel 1946 ritornò a Catania, dove nel frattempo era stato di nuovo - trasferito come direttore incaricato al posto del defunto Bemporad. Nel 1947 gli venne affidato l'incarico ufficiale del corso di astronomia e geodesia presso la facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell'università di Catania. Dopo una brevissima presenza a Roma - Monteporzio, a seguito della promozione ad astronomo di II classe, nel 1948 fu di nuovo trasferito a Catania, come direttore incaricato, e qui ottenne l'idoneità al grado superiore nel 1952 e la maturità alla cattedra universitaria nel 1953.
In questi anni, che segnano la fase di piena maturità scientifica, la sua attività, in gran parte, fu dedicata al riordino dell'osservatorio di Catania, che praticamente si trovava con le stesse attrezzature acquisite agli inizi del secolo; in questo contesto vanno inquadrate le nuove indagini sull'estinzione atmosferica che, per la qualità scadente del cielo entro il perimetro urbano, indicavano la necessità di trasferire i telescopi per le osservazioni stellari in zone meno inquinate da polveri e luci. Con l'aiuto di alcuni giovani assistenti volontari aveva messo su un particolare programma di lavoro sulle orbite di binarie visuali e sui sistemi di due corpi di massa variabile (Su un metodo dinamico per il calcolo d'orbita di un sistema binario visuale, in Contributi astrofisici d. Osservat. astrofisico di Catania, n. 64, 1948; in collab. con G. Veca, Su un metodo dinamico per il calcolo di orbite di un sistema binario visuale, ibid., nn. 62-63, 1948; La trasparenza dell'atmosfera in tre regioni dello spettro visibile (λA = 452 μμ, λG = 537 μμ) da osservazioni fotografiche di stelle eseguite in Catania (serie estiva), ibid., n. 68, 1949; in collab. con P. Sconzo, Posizione della Nova Lacertae 1936 dedotta da osservazioni fotografiche, ibid., n. 66, 1949; con E. Fichera, Nuova determinazione dell'estinzione atmosferica a Catania, in quattro regioni dello spettro visibile, ibid., n. 71, 1951; con S. Grasso, Sull'orbita del sistema binario a Coronae Borealis, ibid., n. 70, 1951; Sulla variazione degli elementi orbitali nel moto relativo di due astri di masse variabili, ibid., n. 73, 1952; Espressione generale della velocità areolare nel moto relativo di due corpi di masse variabili, ibid., n. 75, 1953.
Il D. mori a Catania, il 2 marzo 1954.
Fonti e Bibl.: M. Fracastoro, necr. in Memorie d. Società astronomica italiana, XXVI (1955), p. 109. Documenti, non pubblicati, presso l'Osservatorio astrofisico di Catania. Comunicazioni verbali della famiglia.