MAURIZIO, Eugenio
– Nacque l’8 marzo 1898 a San Michele al Tagliamento, da Eugenio e Maria Guarnerini, in una famiglia di agricoltori.
Allievo esterno presso l’allora seminario vescovile di Portogruaro, vi conseguì la licenza liceale classica e si iscrisse poi alla facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Bologna. Arruolatosi volontario nel 1916, prese parte come ufficiale mitragliere alle operazioni sul fronte carsico: gravemente ferito nel corso di un combattimento, rinunciò alla pensione dovutagli per la conseguente invalidità, optando per un risarcimento una tantum che gli avrebbe consentito di terminare gli studi universitari. Fu comunque decorato con la medaglia di bronzo e due croci al merito di guerra. Si laureò a Bologna col massimo dei voti e la lode il 9 luglio 1924, discutendo una tesi che fu ritenuta meritevole di pubblicazione: Azione della pancreatina medicinale sulla curva muscolare. Ricerche sperimentali, in Bull. delle scienze mediche, s. 10, II (1924), pp. 740-751. Subito dopo, per breve tempo, prestò servizio come assistente presso la divisione di medicina dell’ospedale civile di Venezia, quindi il 5 dic. 1924 entrò con la qualifica di assistente volontario nella clinica ostetrica e ginecologica dell’Università di Padova diretta da A. Bertino. In questo istituto, dopo essere stato nominato assistente incaricato, nel 1928 conseguì la specializzazione in ostetricia e ginecologia e, superato il relativo concorso, divenne assistente di ruolo. In quegli anni nella stessa università frequentava anche, come medico interno, l’istituto di anatomia patologica diretto da G. Cagnetto. Libero docente in clinica ostetrica e ginecologica nel 1930, l’anno successivo, ancora in seguito a concorso, fu nominato aiuto. Nel 1934, incaricato da Bertino, dal rettore e dal consorzio per la sistemazione edilizia dell’Università di Padova, visitò le più qualificate strutture universitarie europee allo scopo di trarne indicazioni utili a delineare il progetto definitivo della nuova clinica ostetrica e ginecologica patavina (Su di un viaggio di studio presso alcune principali cliniche ostetrico-ginecologiche dell’estero, Napoli 1934).
Nel periodo dedicato alla propria formazione specialistica presso la scuola di Bertino, il M. si avviò alla ricerca scientifica nel settore ostetrico-ginecologico con numerose osservazioni cliniche e sperimentali riguardanti non solo la patologia ostetrica e ginecologica, ma anche quella neonatale: suoi privilegiati campi di indagine furono la diagnosi biologica di gravidanza, la fisiopatologia e la terapia ormonale, la diagnostica e la terapia delle malattie emorragiche, le malattie mediche complicanti la gravidanza, l’oncologia ginecologica. Tra i lavori che dette alle stampe si ricordano: Diagnosi biologica di gravidanza; esperienze con maturina, in Annali di ostetricia e ginecologia, XLIX (1927), pp. 629-641; Dell’influenza esercitata dal corpo luteo sul decorso della gravidanza. (Ricerche sperimentali), in Riv. italiana di ginecologia, VIII (1928), pp. 433-442; Considerazioni sulla patogenesi e terapia delle «metrorragie della pubertà», ibid., IX (1929), pp. 107-161; Ricerche sulla coagulazione del sangue nei neonati, in La Clinica ostetrica, XXXI (1929), pp. 70-78, 117-126; Sul cefaloematoma esterno dei neonati, in La Clinica pediatrica, XI (1929), pp. 93-111; Ricerche sperimentali sul liquido follicolare, in Monitore ostetrico-ginecologico, I (1929), pp. 540-580; Über «Pseudohämophilie bei Neugeborenen», in Zentralblatt für Gynäkologie, LIV (1930), pp. 479-484; Hämatologische Untersuchungen und Therapie der Pubertätsmetrorrhagie durch «Blutüberpflanzungen» oder «kleine Transfusionen», ibid., pp. 1748-1755; Risultati di ormonoterapia con siero e sangue di gravida e con liquido follicolare, in La Clinica ostetrica, XXXII (1930), pp. 321-330; Sul valore della diagnosi biologica della gravidanza con speciale riguardo al metodo ormonale, in Giorn. medico dell’Alto Adige, II (1930), pp. 606-619 e in Rass. di studi sessuali, demografia ed eugenica, X (1930), pp. 241-255; Ricerca dell’ormone anteipofisario nelle orine di donne gravide trattate con iniezione di sangue di gravida e preparati di lobo anteriore dell’ipofisi, e nelle orine di donne affette da gravidanza molare, in Rass. d’ostetricia e ginecologia, XL (1931), pp. 551-554; Terapia della «pseudoemofilia dei neonati» con sangue materno, in La Clinica ostetrica, XXXV (1933), pp. 139-144; Osservazioni istologiche sulla gravidanza ovarica, in Rass. d’ostetricia e ginecologia, XLIII (1934), pp. 715-729; Comportamento delle reti linfatiche sottosierose e muscolari dell’utero della donna durante la gravidanza, in Annali di ostetricia e ginecologia, LVI (1934), pp. 1251-1257 (in collab. con G. Ottaviani); Sull’avvenire delle colpotomizzate, ibid., pp. 1845-1867.
Lasciata la clinica di Padova il 23 dic. 1936, e incaricato nell’anno accademico 1936-37 della direzione della r. scuola di ostetricia di Trieste, il M. fu chiamato a dirigere nel 1937 la clinica ostetrica e ginecologica dell’Università di Sassari, dove fu anche preside della facoltà di medicina e chirurgia; quindi, nel novembre 1940, fu trasferito come professore ordinario della specialità e direttore della clinica nell’Università di Catania. Direttore della cattedra di ostetricia e ginecologia dall’8 febbr. 1949 (e dal successivo 1° dicembre anche dell’istituto clinico) dell’Università di Parma, assunse poi la direzione di quella dell’ateneo genovese fino al 1960: nel novembre di quell’anno, infatti, la facoltà medica dell’Università di Roma lo chiamò, con voto unanime, alla direzione della cattedra e dell’istituto di clinica ostetrica e ginecologica. Nella clinica romana il M. creò un centro di analisi ormonali e di studio delle endocrinopatie femminili, autentica novità nella pratica specialistica dell’epoca, e ambulatori per lo studio e la terapia della sterilità di coppia.
Durante tutta la sua carriera universitaria il M. proseguì nell’attività di ricerca scientifica, clinica e sperimentale, sui temi prediletti della fisiopatologia ostetrica e ginecologica. Tra i più significativi dei numerosi lavori che pubblicò si ricordano ancora: Sulle neoproduzioni connettivali delle pareti dell’addome, in Annali di ostetricia e ginecologia, LIX (1937), pp. 379-403; Sulla tecnica e sulle complicazioni della curieterapia nel cancro dell’utero, in Atti della Soc. italiana di ostetricia e ginecologia, XXXIII (1937), pp. 350-355; Orientamenti moderni nella diagnostica ginecologica, in La Clinica ostetrica, XL (1938), pp. 109-121; Problemi operativi in casi di tumori ovarici teratoidi, con osservazioni microscopiche, chimiche e radiografiche, in Ginecologia, V (1939), pp. 695-718; Atrofia epatica acutissima in gravida al secondo mese, in Annali di ostetricia e ginecologia, LXI (1939), pp. 1279-1291 (in collab. con M. Bufano); Sulla pretesa azione abortiva dell’ormone follicolare, in Quaderni di ostetricia e ginecologia, I (1946), pp. 13-18; La ormonoterapia come trattamento complementare del cancro dell’utero, ibid., V (1950), pp. 285-287; La terapia del cancro dell’utero, in Arch. di ostetricia e ginecologia, LVI (1951), pp. 249-270 (relazione al 41° congresso della Soc. italiana di ostetricia e ginecologia, Napoli 11-14 ott. 1951); Prime impressioni sul trattamento della tubercolosi genitale femminile con l’idrazide dell’acido isonicotinico, in Minerva ginecologica, IV (1952), pp. 86 s. (in collab. con M. Bolognesi); Gli interventi chirurgici in donne oltre i 60 anni presso la Clinica ostetrica e ginecologica di Genova nel quadriennio 1951-1954, in Minerva medica, XLVII (1956), pp. 1951-1954 (in collab. con G. Pescetto); La nostra esperienza in tema di telecobaltoterapia del cancro dell’utero, in Annali di ostetricia e ginecologia, LXXIX (1957), pp. 1069-1076 (in collab. con G. Pescetto); Problemi clinici e terapeutici nelle retrodeviazioni uterine, in La Clinica ostetrica e ginecologica, LXXXI (1959), pp. 204-215 (in collab. con G. Pescetto). Del M. si ricordano ancora il Manuale di clinica ostetrica e ginecologica (Roma 1961; e successive edizioni integrate dai suoi allievi), vincitore del premio Marzotto, e le monografie Ormonoterapia ginecologica (Napoli 1959) e Il problema sociale della sterilità coniugale (Roma 1962).
Lasciato l’insegnamento per limiti di età nel 1967, fu insignito del titolo di professore emerito. Intensa fu la sua attività anche al di fuori dell’ambito universitario: memorabili furono i suoi interventi presso le autorità, anche negli ambienti parlamentari, tesi a ottenere un miglioramento dell’assistenza ostetrica nella capitale; valida e apprezzata fu la sua opera presso vari enti e l’Opera nazionale maternità e infanzia (ONMI); Paolo VI lo volle come consulente nella stesura dell’enciclica Humanae vitae. Fu membro di numerose accademie e società scientifiche italiane e straniere e presidente della Società italiana di ostetricia e ginecologia dal 1962 al 1965. Nel 1963 fu insignito dell’onorificenza di cavaliere di gran croce al merito della Repubblica e della medaglia d’oro al merito della Sanità pubblica.
Il M. morì a Roma il 13 sett. 1969.
Fonti e Bibl.: Necr., in Minerva ginecologica, XXI (1969), p. VIII; in Riv. italiana di ginecologia, LIII (1969), pp. 501 s.; E. Debiasi, E. M. (1898-1969), in Atti del 54° Congresso della Soc. italiana di ostetricia e ginecologia, Milano 1970, pp. XLV-XLVIII. Inoltre: Atti parlamentari, Camera dei deputati, Discussioni, III legislatura, Roma 1963, in data 16 maggio 1962; O. Viana - F. Vozza, L’ostetricia e la ginecologia in Italia, Milano 1933, pp. 313 s.; P. Mutti - N. Vaglio, La ginecologia in Italia, Napoli 1958, pp. 657 s.; A. Pazzini, La storia della facoltà medica di Roma, Roma 1961, I, pp. 278, 281, 287; II, p. 508; A. Pachì - F. Samaritani, Ostetricia e ginecologia a «La Sapienza». 1786-1986, Roma 1986, pp. 109 s.; F. Crainz, La Soc. italiana di ostetricia e ginecologia nei primi cento anni dalla sua costituzione, Roma 1992, p. 294; A. Pachì, La clinica ostetrica e ginecologica, in Il Policlinico Umberto I: un secolo di storia, a cura di C. Serarcangeli, Roma 2006, p. 232; N. Gobbato, E. M., in Comune di San Michele al Tagliamento 1807-2007, San Michele al Tagliamento 2007, p. 314.