Montale, Eugenio
Le frequenti reminiscenze d'immagini ed espressioni dantesche negli Ossi di seppia e soprattutto nelle Occasioni del M. (Genova 1896) sono state più volte considerate dai critici come un segno caratteristico dell'intensa ricerca montaliana di un nuovo linguaggio poetico, e anche come un modo tutto particolare di partecipazione del letterato moderno al simbolismo ed ‛ ermetismo ' della lirica italiana antica (ed è probabile, inoltre, un influsso diretto del dantismo dei poeti anglosassoni, Pound, Eliot, ecc., soprattutto negli echi stilnovistici). Significativa, in questo senso, è la conferenza D. ieri e oggi che il M. ebbe a pronunciare a chiusura delle giornate fiorentine del convegno internazionale del '65 (ora in Atti del Congresso internaz. di studi danteschi, II, Firenze 1966, 315-333).
Bibl. - G. Cambon, E. Montale's Poetry: A Meeting of D. and Brueghel, in " Sewanee Review " LXVI (1958) 1-32; T. Comello, D. e M., in " Dimensioni " V (1961) 13-19; P. Bonfiglioli, D. Pascoli M., in Nuovi studi pascoliani. Atti del Convegno Internaz. di studi pascoliani, Bolzano-Cesena 1963, 35-92; A. Pipa, M. and D., Minneapolis 1968; L. Caretti, T.S. Eliot in Italia, Bari 1968; M. Corti, Metodi e fantasmi, Milano 1969, 55-62; S. Ramat, Il Novecento e una traccia dantesca, in " Forum Italicum " IV (1970) 311-330.