EUMELO (Εὔμηλος, Eumēlus)
È il più cospicuo rappresentante della poesia epica in Corinto. Nella seconda metà del sec. VIII a. C., con la fondazione di colonie nell'occidente, Corinto inizia un periodo floridissimo d'industrie, di commerci, di viaggi: a un tempo con quella attività di Corinto fiorisce la sua poesia epica. A quell'età appunto è assegnato dagli antichi Eumelo, figlio di Amfilito e appartenente alla nobilissima stirpe dei Bacchiadi, autore di Conintiache, di una Europia e di una Bugonia: inoltre egli avrebbe scritto per il re Finta di Messenia un prosodio destinato alla festa apollinea di Delo. Probabilmente il prosodio appartenne ad un poeta alquanto più tardo, e del resto Eumelo stesso, il quale senza dubbio soggiacque all'influenza d'Esiodo, non sarà fiorito prima del secolo settimo.
Frammenti in G. Kinkel, Epicorum Graecorum Fragmenta, Lipsia 1877, p. 185 segg.
Bibl.: F. G. Welcker, Der epische Cyklus, I, 2ª ed., Bonn 1865, pp. 257-260; Schmid-Stählin, Gesch. d. griech. Lit., I, i, Monaco 1929, pp. 291-292; E. Bethe, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., VI, i (1907), coll. 1080-1081.