EUPOLI (Εὔπολις, Eupŏlis)
Ateniese, figlio di Sosipoli, poeta della cosiddetta commedia antica, rivale di Aristofane e di Cratino. Fiorì intorno al 429-411, ma non si conoscono con precisione né la data di nascita né quella della sua morte: alcuni aneddoti lo fanno morire in Egina e Suida informa che all'età di 17 anni presentò al pubblico la prima sua commedia. Compose diciassette drammi e riportò ben sette vittorie sui rivali. La commedia sua come quella di Aristofane e di Cratino aggrediva uomini in vista del suo tempo, e trattava di argomenti politici e letterarî. Noi conosciamo frammenti dell'Autolykos in due redazioni perché rappresentato forse due volte (420); nel 421 alle grandi Dionisie i suoi Adulatori vinsero sulla Pace di Aristofane; dello stesso anno è il Maricante, feroce satira di Iperbolo come lo è Cleone negli Acarnesi di Aristofane; di pochi anni prima, del 425, sono i Novilunî, e di anni dopo, del 416, i Βάπται contro Alcibiade. Quattordici sono in tutto i titoli che noi conosciamo, dei quali meritano ricordo le Capre, perché satira contro la musica contemporanea, le Città, dove comparivano le città alleate di Atene, e la Razza d'oro, che era una satira contro Cleone. Nel 1907 col Menandro cairense fu scoperto anche un frammento dei Demi (Δῆμοι) di Eupoli molto interessante perché parte della parabasi, e perché da Platonio (II, 15) si sapeva già che Eupoli richiamava ἐξ "Αιδου νομοϑετῶν πρόσωπα, Solone, Milziade, Aristide, Pericle in una vivacissima commedia politica che è appunto questa riesumata dagli scavi in Egitto.
Bibl.: I frammenti in Meineke, II, 104 e Kick, I, 258. Vedi anche E. Maas, Der Marikas des Eupolis, 1914, e il nuovo frammento in Jensen, Zu den Demen des Eupolis, in Hermes, 1916.