Euripide
Tragediografo greco del V sec. a. C.; è ricordato da D. in Pg XXII 106 Euripide v'è nosco, nel corso dell'elenco di illustri poeti latini e greci dei quali Virgilio dice a Stazio che si trovano riuniti nel Limbo.
Il nome e la personalità di E. non potevano essere noti a D. per conoscenza diretta, ma solo attraverso riferimenti, citazioni e giudizi desunti da autori posteriori (Aristotele, Cicerone, Quintiliano, Macrobio). Il maggior risalto dato dalle fonti antiche latine a quello che in ordine di tempo fu l'ultimo dei tre grandi tragici greci basta di per sé a spiegare il fatto che in tutta l'opera dantesca non compaiano mai i nomi di Eschilo e di Sofocle.