Europa a due velocita
Euròpa a due velocità. – Espressione diffusa a metà degli anni Novanta del 20° secolo, nel corso dei negoziati per l’ammissione dei paesi dell’Unione Europea all’Unione economica e monetaria (UEM), con cui veniva prospettata l’idea di un’Europa divisa in due blocchi, il primo costituito dal nucleo dei paesi economicamente e finanziariamente più forti che sarebbero entrati subito a far parte dell’UEM, l’altro dall’insieme di quei paesi che, non rispettando pienamente i criteri economici e finanziari per l’ammissione all’UEM stabiliti dal Trattato di Maastricht, avrebbero partecipato alla moneta comune solo in una fase successiva. La paventata divisione fu evitata in quanto alla fine prevalse una lettura elastica del Trattato di Maastricht e della natura dei criteri di convergenza, permettendo ai paesi che avevano avviato in maniera credibile il processo di risanamento di partecipare all’UEM, anche se non tutti rispettavano alla lettera la condizioni richieste. Il termine è tornato di attualità nel corso della crisi dei debiti sovrani che ha coinvolto a partire dalla primavera del 2011 Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna e spinto i capi di Stato e di governo dell’eurozona a rivedere i meccanismi di coordinamento delle politiche economiche e di bilancio nonché la governance dell’intera area dell’euro attraverso la stipula di un nuovo trattato (v. ) nel febbraio 2012. Subordinando la concessione dei finanziamenti del fondo di stabilità permanente (European financial stabilisation mechanism, v. EFSM) all’adesione dei paesi membri al nuovo Trattato – che prevede, tra le altre cose, l’obbligo del bilancio pubblico in pareggio o in avanzo, quantificato da un disavanzo al netto dei fattori ciclici e accidentali non superiore allo 0,5% del PIL – la nuova governance dell’eurozona accentua di fatto la divergenza tra il nucleo dei paesi più forti dal punto di vista economico e finanziario e i paesi in maggiore difficoltà che per scelta o per necessità si potrebbero trovare fuori dall’unione monetaria.