Deschamps, Eustache
Poeta francese (Vertus, Champagne 1346 circa - 1407 circa); compose un grande numero di ballate e rondeaux su una varietà d'argomenti (d'amore, di satira politica e cortigiana, ecc.); non ebbe alcuna conoscenza diretta dell'opera di Dante. Forse negli ultimi anni della vita lesse il nome del poeta fiorentino in alcune delle opere - che confessò di ammirare - di Christine de Pisan. Nessun rapporto diretto vi è neppure tra il suo trattato in prosa su l'Art de dictier et de fere chançons, balades, virelais et rondeaux (1392) e il De vulgari Eloquentia, allora ignoto. Anche le analogie fra le due opere sono scarse: il Marigo (De vulg. Eloq. XXXIX-XL) osserva come i caratteri del trattato del Deschamps (opera di un cortigiano ai suoi nobili signori, di tono scolastico e grammaticale, contenente una serie di regole pratiche di versificazione) lo collochino in una posizione diversa da quella di D., il quale nel suo trattato è " filosofo e poeta ".
Bibl. - A. Farinelli, D. e la Francia, Milano 1908, I 146, 173, 194; G. Raynaud, E. Deschamps, sa vie, ses auvres, son temps, Parigi 1903; E. Hoepffner, E. Deschamps, Leben und Werke, Strasburgo 1904.