EUSTACHIO Romano
Sono ignote le date di nascita e di morte di questo compositore attivo a Roma nel primo quarto del XVI secolo. Il suo nome è giunto attraverso l'edizione a stampa di alcune composizioni, nelle quali viene indicato come "Eustachius de Macionibus [o Maccionibus] Romanus", o piùsemplicemente "Eustachius Romanus". Èdunque possibile che E. appartenesse alla famiglia romana dei Macioni (o Maccioni), la cui effettiva esistenza è accertata da alcuni documenti contenuti nei Repertorii di famiglie compilati da Dominico Jacovacci nel secondo quarto del XVII secolo e conservati nella Biblioteca apost. Vaticana (Ottob, lat. 2551); nei documenti comunque il nome dì E. non risulta mai. Il certificato di un matrimonio contratto nel 1467 da una coppia che potrebbe essere quella dei genitori o dei nonni di E. (Giovanni de' Maccioni e Clara Salaviori) - contratto riportato dallo Jacovacci - e il tono reverente ma confidenziale della dedica all'arcivescovo G. Dei Monte della principale pubblicazione (Musica di Eustachio Romano) lascerebbero supporre che E. fosse di nascita gentilizia, o comunque di elevata condizione sociale. Se ciò fosse vero si potrebbe pensare che egli si fosse dedicato alla composizione musicale per puro diletto, non per necessità: il che giustificherebbe l'eseguità della sua produzione.
Le maggiori difficoltà nello stabilire con esattezza i dati biografici di E. derivano dall'essere stato egli spesso confuso con un suo omonimo -, Eustachio de Monte Regali Gallus - omonimia non circoscritta al nome proprio, ma estesa alla sigla "E.d.M.R." -, anch'egli musicista attivo in Roma nello stesso periodo, ma francese di nascita; l'epiteto di "Romanus" deve essere stato conferito ad E. proprio per distinguerlo dal collega "Gallus". Ciò tuttavia non è stato sufficiente ad evitare ambiguità, tanto che un numero fortunatamente esiguo di composizioni profane deve essere attribuito all'uno o all'altro Eustachio sulla base di argomentazioni stilistiche; oggi è comunque possibile escludere con ragionevole certezza che E. abbia lasciato composizioni sacre, tutte attribuibili al compositore francese, ed è inoltre quasi inoppugnabile che l'Eustachio attivo nel 1514 presso la cappella Giulia in Vaticano fosse il "Gallus" e non il "Romanus".
L'importanza di E. come compositore risiede principalmente nella pubblicazione Musica di Eustachio Romano. Liber primus (Roma 1521), più nota sotto il nome di Musica duorum; si tratta di quarantacinque duetti per diverse voci strumentali, nello stile imitativo derivato da Josquin Desprez; questi duetti costituiscono in assoluto non solo i primi duetti strumentali noti, ma anche la prima raccolta di musica strumentale ad essere stata stampata, ed inoltre la prima pubblicazione dell'editore Gian Giacomo Pasotti, l'unica da lui pubblicata da solo. La presenza (con aggiunta di un testo poetico) di cinque di questi duetti (due erroneamente sotto il nome di altri autori) in una antologia tedesca del 1549, Diploma amoena et florida, selectore Erasmo Rotenbuchero (Norimberga, J. Montanus: U. Neuber, 1549), testimonia della loro diffusione e importanza. L'opera è stata ristampata, col titolo Musica duorum, a cura di H.T. David-H. Mayer Brown-E. E. Lowinsky, in Monuments of Renaissance music, VI, Chicago 1975.
Come autore di musica vocale E. ha lasciato con certezza otto frottole, cinque delle quali pubblicate in una antologia (Frottole libro undecimo) del 1514 dall'editore O. Petrucci a Fossombrone: si tratta di Candida rosa (Petrarca, sonetti 246 s.); De! porgi mano (Petrarca, sonetto 354); Esde tal metal (Anonimo); Oimé il bel viso (Petrarca, sonetto 267), Pace non trovo (Petrarca, sonetto 134). Le rimanenti tre frottole sono contenute in una antologia (Canzoni "sonetti" strambotti et frottole libro quarto) pubblicata a Roma nel 1517 dagli editori A. Antico e N. Giudici, e ristampata a Venezia da Antico nel 1520 col titolo Frottole libro quarto; si tratta di Ben puoi tu lucidar (Serafino Ciminelli dall'Aquila, capitolo 7); Dolc'è amor (Anonimo); Tuovago sguardo (Anonimo). Una nona frottola dell'antologia del 1514 (Cerchato ho, Petrarca, sonetto 259), assegnata a "Eustachuus [sic] D.M.R.", puo essere ragionevolmente attribuita a E. sulla base di argomentazioni stilistiche, pur se nella stessa raccolta sono presenti anche brani dell'omonimo Eustachio Gallo.
Bibl.: C. Sartori, Bibliografia della musica strumentale italiana stampata in Italia fino al 1700, Firenze 1962, pp. 2 s.; E. Vogel, Bibliothek der Gedruckten weltlichen Vocalmusik Italiens, II, Hildesheim. 1962, pp. 138, 375 ss.; H. Mayer Brown, Instrumental music printed before 1600, I, Cambridge 1965, pp. 24 s.; D. Kaemper, Studien zur instrumentalen Ensemblemusik des 16. Jahrhunderts, in Analecta musicologica, VIII (1970), pp. 101 s.; R. Sherr, New archival data concerning the Chapel of Clement VII, in Journal of the American Musicological Society, XX (1976), pp. 472 ss.; F. Luisi, Una sconosciuta fonte per la canzone vocale e protomadrigalistica redatta intorno al 1530, in Note d'archivio per la storia musicale, n.s., IV (1976), pp. 27 s.; The Catalogue of printed music in the British Library to 1980, XX, London 1983, p. 16; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, III, p. 361; Répertoire internat. des sources musicales: Recueils imprimés, XVI-XVII siècles, pp. 97 s., 169; The New Grove dictionary of music and musicians, VI, p. 316; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, II, p. 681.