EUTICHIO patriarca di Costantinopoli, santo
Frigio di nascita e monaco nel convento di Amasea nel Ponto, si recò a Costantinopoli per partecipare al concilio convocato da Giustiniano per la questione dei Tre capitoli (v.). Nell'agosto del 552, quando ancora il concilio non aveva iniziato i suoi lavori, venne a morte il patriarca Mena ed E. fu chiamato a succedergli. Avversario deciso della teologia antiochena, favorì al concilio la politica religiosa di Giustiniano, intesa alla condanna dei Tre capitoli, e fece pressioni perché il riluttante papa Vigilio partecipasse al concilio; ma quando Giustiniano volle, nel 565, condannare gli aftartodoceti (v.), E. fu portato dalla sua stessa tendenza teologica, sostanzialmente favorevole ad un moderato monofisismo, ad opporsi decisamente al decreto imperiale. Fu arrestato, deposto e inviato in esilio nel suo convento di Amasea. Nel 577 fu richiamato al patriarcato da Giustino II e diresse la chiesa costantinopolitana fino alla morte (582). Nel 562 aveva consacrato in Costantinopoli la nuova chiesa di Santa Sofia. Una sua lettera a Vigilio ed altri suoi scritti sono editi in Patrol. graeca (LXXXVI, coll. 2391-2406; precede [coll. 2273-2390] la vita di lui scritta dal suo discepolo Eustazio). La Chiesa lo commemora il 6 aprile.
Bibl.: J. Hefele e H. Leclerq, Hist. des conciles, III, i, Parigi 1909, pagina 64 segg.; L. Duchesne, L'Église au VIe siècle, Parigi 1925, pp. 205, 210, 217, 265, 270 segg.; J. Tixeront, Hist. des dogmes, III, Parigi 1922, pp. 237-238, 251-252, 261; G. Krüger, in Realencykl. für prot. Theol. und Kirche, V, p. 648; Acta Sanctorum, Aprile, II, Anversa 1675, pp. 548-572.