EUTICRATE (Εὐϑυκράτης, Euthycrătes)
Scultore sicionio, vissuto verso il 300 a. C., figlio e scolaro di Lisippo: lavorò specialmente in bronzo. Secondo il giudizio d'un critico greco (riferito da Plinio, Nat. Hist., 34, 66) "s'accostò al padre piuttosto nell'accuratezza che nell'eccellenza dell'arte, e preferì essere apprezzato più per la severità che per la graziosità dello stile". Il medesimo testo ricorda opere di E.: un Eracle a Delfi, Alessandro cacciatore e le Muse a Tespie, il simulacro di Trofonio a Lebadia, un combattimento di cavalieri, molte quadrighe, un cavallo che porta le forcelle per le reti da caccia (oppure "canestri" secondo una variante), cani venatorî. Taziano, che vuole imputare all'artista soggetti poco degni, nomina (Contra Graecos, pp. 114 e 116) i ritratti della poetessa Anite di Tegea, delle etere Mnesarchide efesia e Taliarchide argiva, oltre il gruppo erotico di Pannichide con l'amasio. I temi plastici accennati sono in gran parte comuni alla produzione paterna: se pure rimangono copie delle sculture di E., non è stato finora possibile di distinguerle nella serie lisippea. Troppo opinabile è l'identificazione dell'Alessandro di Tespie in una statuetta equestre di bronzo trovata a Ercolano.
Si conosce un altro E., figlio di Callia, rodiese. Appunto a Rodi fu trovata la sua firma sulla base di tre statue femminili: egli aveva eseguito la prima a sinistra, le altre due erano lavoro di Pitocrito. La paleografia dell'iscrizione è del sec. II a. C.
Bibl.: W. Amelung, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XI, Lipsia 1915, p. 91 segg.; G. Dickins, Hellenistic sculpture, Oxford 1920, p. 36.