DELL'ACQUA, Eva
Figlia del pittore triestino Cesare e di Carolina van der Elst, nacque a Schaerbeek (Bruxelles) il 28 febbr. 1856.
La mancanza di dati biografici rende difficile la ricostruzione dell'itinerario artistico della D., la cui formazione musicale avvenne a Bruxelles nell'ambito del Conservatoire royal de musique, ove si conserva la maggior parte della sua produzione. Attiva come cantante negli ambienti aristocratici della città natale, la sua carriera si svolse ai margini del mondo musicale ufficiale, ma conquistò rapidamente una precisa collocazione nei circoli culturali più qualificati dal momento in cui iniziò a farsi apprezzare come compositrice. La solida preparazione tecnica, testimoniata dall'ottimo livello e dall'eleganza stilistica delle sue composizioni, le consentì di operare ininterrottamente per un arco di circa quarant'anni, dal 1878 al 1922, con una produzione varia e copiosa che spazia dall'opera teatrale alla musica da camera vocale e strumentale, alle marce militari. Attiva soprattutto nei salotti della città natale, ove trovò la possibilità di presentare le sue mélodies per canto e pianoforte, divenne in breve tempo la protagonista delle "accademie" e delle "soirées" musicali che animavano il mondo artistico e culturale dell'epoca.
La sua produzione teatrale, comprendente opere, operette e pantomime che incontrarono immediatamente il favore del pubblico aristocratico della città cui erano destinate, giunsero in seguito anche sulle scene dei teatri pubblici. Particolare favore incontrarono le operette La Bachelette (1896) e Une ruse de Pierrette (febbraio 1903) su libretto di F. van der Elst, ambedue rappresentate al Théâtre des Galeries St-Hubert di Bruxelles.
Tra le sue composizioni, tutte conservate per lo più manoscritte nella biblioteca del Conservatoire de musique di Bruxelles, si ricordano inoltre le operette (tutte su libretto di F. van der Elst, avvocato, letterato e dilettante di poesia belga): Une passion (1888;ms. 34.227); Le secret de l'alcade (1888; ms. 34.229); Le trésor de l'émir (1888; ms. 34.244); Les fiançailles de Pasquin (1889; ms. 34.247); L'æillet blanc (1889; ms. 34.231); La visite imprévue (ms. 34.237); Marraine de guerre (ms. 34.239); L'oiseau bleu (ms. 34.242); Tambour battant (1897; ms. 34.235); Feu de paille (1897; ms. 34.246); la pantomima Au clair de lune (ms. 34.249);le melodie per voce e pianoforte: J'ai vu passer l'hirondelle, villanella per soprano di coloratura, Sérénade, Sonnet d'amour (due versioni), J'ai dit aux fleurs, Chanson de mai, Nanette et son Seigneur, En regardant vos mains, Rondel à l'absente, Si vous consentiez (ms. 34.250); Chanson provençale (ms. 43.581); Aubade (ms. 43.582); Noël d'enfant (ms. 45.146); Le clavecin (ms. 46.618); Prière d'amour (ms. 46.619); La chanson du rouet (ms. 46.620); Pierrot menteur (ms. 76.226). Fuinoltre autrice di varia musica strumentale, tra cui si ricordano per pianoforte: Gavotte, Italia (polkamazurka), Valse n. 1, Valse pour piano, Valse lente Gavotte pour piano et violoncelle (ms. 34.250); Menuet pour mandoline et piano (ms. 43.580).
Morì a Bruxelles - Ixelles il 12 febbr. 1930.
Singolare figura di musicista, la cui attività fu rivolta a un ristretto ambito culturale, la D. ha lasciato, soprattutto con la produzione di liriche per canto e pianoforte, una testimonianza del suo talento, manifestatosi precocemente con una serie di composizioni, in cui la solida preparazione tecnica favorì la naturale fantasia melodica e un innato gusto stilistico che le consentirono di imporsi nel mondo musicale europeo, ove la sua produzione incontrò particolare fortuna. Di grande favore godette la sua villanella J'ai vu passer l'hirondelle, melodia fluida, garbata e contenuta entro i limiti d'una sensibilità salottiera stilisticamente raffinata, in cui si ravvisano le caratteristiche tipiche di una maniera e di un gusto che per le singolari espressioni di grazia ed eleganza rientrano nel tipico filone della romanza e della melodia vocale da camera fin de siècle. Artista versatile, oltre che per il teatro, scrisse varie marce militari e pezzi per fiati, tuttora in repertorio ed eseguite da complessi bandistici in Belgio.
La sua produzione teatrale, rappresentata soprattutto da operette, rientra nel filone tipicamente francese, di cui risente stilisticamente per garbo, ironia e fluidità di scrittura.
Bibl.: Notizie documentarie fornite dal Conservatoire royal de musique di Bruxelles; Biographie nationale... de Belgique, XXX, Suppl., II, Bruxelles 1959, p. 10; P. Adkins Chiti, Donne in musica, Roma 1982, pp. 85, 102; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 399.