Saint, Eva Marie
Attrice cinematografica statunitense, nata a Newark (New Jersey) il 4 luglio 1924. Rappresentante di un modello di femminilità delicata, ma al contempo risoluta e volitiva, ha saputo prestare il suo volto diafano dai lineamenti perfetti a personaggi sovente schivi e introversi, capaci spesso di grandi tensioni morali. Il suo folgorante esordio cinematografico al fianco di Marlon Brando in On the waterfront (1954; Fronte del porto) di Elia Kazan le valse un Oscar nel 1955 come migliore attrice non protagonista. Ha lavorato accanto ad attori come Cary Grant, Paul Newman, Henry Fonda, Gregory Peck, Richard Burton e Burt Lancaster quasi sempre sotto la direzione di importanti registi, da Kazan ad Alfred Hitchcock, da Fred Zinnemann a Otto Preminger, da Edward Dmytryk a John Frankenheimer, ma nonostante l'innegabile talento e la subitanea notorietà non ha mai raggiunto lo status di star anche a causa di ruoli generalmente ripetitivi e monocordi. Nella seconda parte della sua carriera si è dedicata soprattutto alla televisione e al teatro, mezzi attraverso i quali ha potuto esprimere con maggiore compiutezza le proprie potenzialità.
Studiò alla Bowling Green State University dell'Ohio e, conseguiti il diploma e l'abilitazione all'insegnamento nel 1946, si trasferì a New York dove, sulla scia delle riuscite esperienze teatrali universitarie, prese parte a programmi televisivi e radiofonici. Nel 1950 si iscrisse all'Actors Studio per affinare la recitazione e nel 1953, scritturata a Broadway per la commedia The trip to Bountiful (dove lavorò accanto a Lillian Gish), venne notata da Kazan che la scelse per la parte della protagonista in On the waterfront. La S. è la giovane ed emaciata Edie segnata da una vita di stenti, ma guidata da una forte dirittura morale, che spinge il tormentato Terry Malloy (Marlon Brando) a testimoniare contro il corrotto sindacato portuale. Il pallore del viso, l'esilità del corpo fasciato da un lungo cappotto, la recitazione sommessa e misurata, in netto contrasto con la possente e vigorosa presenza di Brando, segnarono a tal punto l'immaginario che alla S. vennero affidati in seguito ruoli troppo spesso simili a quello dell'esordio che, paradossalmente, per molti versi la penalizzò.
Tra il 1957 e il 1972, infatti, la S. recitò in una dozzina di film ma, nonostante la scelta rigorosa dei registi e dei ruoli, solamente Hitchcock fu capace di trasformarla completamente in un'intrigante seduttrice in North by Northwest (1959; Intrigo internazionale) dove, al fianco di Cary Grant, recita la parte di un'impavida, indimenticabile doppiogiochista. Si trattò solo di una parentesi; già l'anno successivo Preminger nel suo Exodus (1960), al fianco di Paul Newman, le affidò ancora una volta il drammatico ruolo di donna infelice e senza prospettive confermando l'immagine che da allora in poi sarebbe stata dominante nei film interpretati, ossia quella di donna vulnerabile e fragile, spesso moglie frustrata e infelice o madre protettiva e risoluta (così in Raintree county, 1957, L'albero della vita, di Dmytryk; A hatful of rain, 1957, Un cappello pieno di pioggia, di Zinnemann; All fall down, 1962, E il vento disperse la nebbia, di Frankenheimer; 36 hours, 1965, Le ultime 36 ore, di George Seaton; The Russians are coming, the Russians are coming, 1966, Arrivano i russi, arrivano i russi, di Norman Jewison; The stalking Moon, 1969, La notte dell'agguato, di Robert Mulligan, e in Loving, 1970, Loving ‒ Gioco crudele, di Irvin Kershner).
Dal 1976 le sue interpretazioni sono state soprattutto teatrali e televisive, queste ultime spesso per la regia di Jeffrey Hayden, suo compagno di vita e di lavoro dal 1951. Tra esse vanno menzionate le serie When hell was in session (1979), Fatal vision (1984), Moonlighting (1985), The last days of Patton (1986), i primi episodi del popolarissimo western How the West was won (1977) e, in Italia, lo sceneggiato Viaggio nel terrore: l'Achille Lauro (1991) di Alberto Negrin, al fianco di Burt Lancaster. Nel 1990 ha vinto un Emmy per la miniserie People like us. Sul grande schermo ha fatto un'unica apparizione negli anni Ottanta in Nothing in common (1986; Niente in comune) di Garry Marshall, ancora una volta nel consueto ruolo di moglie.