Evandro
Mitico eroe arcade, le cui vicende sono diffusamente narrate nel l. VIII dell'Eneide: figlio di Mercurio e di una ninfa, Temi o Tiburti, chiamata poi dai Latini Carmenta, venne a stabilirsi in Italia con una colonia di Arcadi e fondò una città di nome Pallanteo sul colle che sarebbe stato in seguito il Palatino. Purificò Ercole dell'uccisione di Caco e accolse ospitalmente Enea al suo arrivo nel Lazio, dandogli aiuto nella guerra contro i Rutuli e assegnandogli come compagno il proprio figlio Pallante, destinato a morte prematura in battaglia.
All'incontro di E. con Enea si riallaccia l'accenno al personaggio in Mn II III 11, al punto in cui D., celebrando le origini divine di Enea, progenitore del popolo romano, riporta testualmente il racconto che Enea fa a E. circa i propri antenati, Dardano ed Elettra, in Aen. VIII 134-137 (ubi Aeneas ad Evandrum sic ait).