eventificio
s. m. (iron.) Fabbrica di eventi, organizzazione a getto continuo di manifestazioni pubbliche.
• «Non esistono a Milano location da 4.000 posti ‒ prosegue [Emanuele] Patti ‒ vorremmo che funzionasse anche d’inverno, magari con una tensostruttura». E conclude: «Non ci sarà solo musica. Potrebbe ospitare fiere, mercati equosolidali, teatri off. Il Carroponte non deve diventare un “eventificio”, ma un luogo polifunzionale per attirare le migliori risorse della cultura e del sociale di Milano e hinterland». (Matteo Cruccu, Corriere della sera, 3 agosto 2010, Cronaca di Milano, p. 8) • Tutto sbagliato, tutto da rifare. Per il candidato di Sì-Toscana a Sinistra Tommaso Fattori, ieri affiancato dall’europarlamentare Curzio Maltese, in tema di cultura il Pd ha fatto solo un sacco di errori in Toscana. «Invece di far guadagnare grazie ai fondi pubblici posti come la Strozzina che è solo un eventificio, si dovrebbe evitare di tagliare fondi all’Accademia della Crusca o alla Biblioteca Nazionale che rappresentano le vere ricchezze del nostro paese», sostiene Fattori. (Simona Poli, Repubblica, 15 maggio 2015, p. 7, Politica) • Non voglio generalizzare. Ma ha ragione [Beppe] Grillo quando dice di voler condividere con altri la genesi delle bufale. Non è meno grave la definizione di palinsesti-fotocopia, di «eventifici» e «personaggifici» in cui grandi giornali e tv si sono spesso trasformati, lontani dai fatti e dalle persone reali. Quanti operatori dei media hanno puntato non dico sulla qualità ma sulle regole basilari e un minimo di pluralismo d’informazione? (Marco Bentivogli, Unità, 7 gennaio 2017, p. 10, Dialoghi).
- Derivato dal s. m. evento con l’aggiunta del suffisso -ificio.
- Già attestato nell’Unità del 2 aprile 2007, p. 17, In Scena (Carlo Rognoni).