Collezionista d'arte (Colonia 1618 - Parigi 1695), banchiere a Parigi, direttore della Compagnia delle Indie Orientali. Amico di Van Dyck, che lo ritrasse più volte (un ritratto è all'Ermitage). Fu tra i maggiori acquirenti delle collezioni di Carlo I d'Inghilterra (1650-53). Fino al 1670 perseguì con avvedutezza e larghezza di mezzi la sua ricerca di pitture e, soprattutto, di disegni antichi. Poi (1670), costretto da rovesci finanziarî, vendette la sua collezione al re di Francia: il Louvre conserva, oltre ai più importanti capolavori (S. Giovanni di Leonardo; Concerto campestre di Tiziano; Antiope del Correggio), il fondo della raccolta dei disegni, in numero di circa 5500. Risollevatosi economicamente, J. iniziò poi una seconda collezione, che alla sua morte contava 687 dipinti e 4000 disegni, e che fu in parte ereditata dai suoi figli: Everhard, religioso a Colonia, che possedette una galleria di quadri, Gerhard Michael e Franz Anton, che vissero a Livorno, dove fu stampato un catalogo dei "celebri disegni" appartenenti a Franz Anton; la collezione di Gerhard Michael andò poi in vendita ad Amsterdam (1753).