Scrittore nederlandese (Zwolle 1808 - Amsterdam 1875). Avviato al commercio, approfondì da autodidatta, anche grazie ai frequenti viaggi, le letterature straniere, cui dedicò poi numerosi studî critici. Già redattore di De muzen ("Le muse"), fondò nel 1837 la rivista De gids ("La guida"). In tutta la sua opera P. fu animato dall'ideale di un risveglio della letteratura nazionale ispirato al romanticismo europeo e all'eredità del sec. 17º, periodo di massima fioritura artistica e culturale del paese. Tale intento traspare nei racconti Jan, Jannetje en hun jongste kind ("Gianni, Giannina e il loro figlio minore", 1842) e Het Rijksmuseum te Amsterdam ("Il R. di A.", 1844), e nei versi delle Liedekens van Bontekoe ("Canzoni di B.", 1840), ispirati al giornale di bordo (1618-19) del navigatore W. Y. Bontekoe. Abbandonata De gids nel 1865, P. si recò in Italia per il sesto centenario dantesco; in onore di Dante e dell'Italia unificata compose il poema in terzine Florence (1867). Dopo un volume di Poëzie ("Poesie", 1868) ne pubblicò un secondo (1875), comprendente tra l'altro il ciclo De nalatenschap van den landjonker ("L'eredità di un gentiluomo di campagna") e il poema Gedroomd paardrijden ("Cavalcata in sogno").