Ex voto
Ex voto è una locuzione latina derivata dall'ellissi di ex voto suscepto, "secondo la promessa fatta", e indica una formula apposta su oggetti offerti nei santuari per ringraziare il destinatario del dono (Dio, la Madonna, un santo) di aver esaudito una preghiera. L'estensione del significato ha portato a designare con la stessa locuzione l'oggetto stesso dell'offerta, applicandola anche alle offerte votive del mondo antico. Un gran numero di ex voto è connesso alla sfera della salute e quindi all'ambito corporeo; fra le varie tipologie di oggetti votivi prevalgono gli ex voto anatomici, che rappresentano nella grande maggioranza l'organo malato, gli oggetti-segno della malattia, per es., strumenti medici, attrezzi ortopedici ecc., e le tavolette dipinte, in cui è raffigurato l'evento a cui si riferisce la grazia ricevuta.
In linea teorica, qualsiasi oggetto può essere offerto e, quindi, può essere definito ex voto; la discriminante tra un oggetto usato comunemente e uno votivo è la funzione che a esso viene attribuita: nell'ex voto ciò che conta non è il valore primario dell'oggetto in sé ma il significato di cui si è voluto investirlo al momento dell'offerta. Una prima suddivisione tra i vari tipi di ex voto (Morel 1992) distingue gli oggetti costruiti appositamente per essere votati (per es., i tanti votivi anatomici ritrovati durante gli scavi di templi greci e romani, oppure quelli tuttora offerti nelle chiese moderne) da quelli nati con un'altra destinazione d'uso e successivamente votati nel santuario (come le stampelle offerte per ringraziare della guarigione, o i gioielli di cui ci si priva in segno di ringraziamento, o ancora i pesi da telaio o le fusaiole frequenti nei santuari antichi). Perché l'oggetto possa passare dalla sfera profana a quella sacra occorre però che sia reso in qualche modo 'diverso', o attraverso un rituale, come per es. le processioni durante le quali vengono portate le offerte ai santuari, o modificandone le caratteristiche fisiche (è questo il caso, per fare un esempio tratto dal mondo antico, delle monete del deposito votivo di Fondo Ruozzo a Teano, che presentano un lato con profonde incisioni). Inoltre gli oggetti offerti in voto sono sottratti alla circolazione ed esposti alla vista. In tal senso, K. Pomian ha osservato che "esiste [...] più di una somiglianza tra i templi dei greci e dei romani e i nostri musei. È infatti nei templi che si ammassavano e venivano esposte le offerte" (1978, p. 335).
M. Mollat afferma che "l'ex voto costituisce la materia, la forma ed il risultato di un contratto, cioè di un voto" (1973, p. 366). Dal momento che, a prescindere dalla sua valenza intrinseca, la sua caratteristica principale è però, appunto, quella dell'offerta, che attesta il fatto che una preghiera rivolta a un essere extraumano è stata esaudita, l'ex voto può essere non soltanto un oggetto ma anche un comportamento. Un esempio di questo tipo è riportato nelle Confessioni di un italiano di I. Nievo: "L'avvocato me lo ebbe poi a presentare come il suo unico figliuolino, un piccolo prodigio di sapienza e di santità che si era votato spontaneamente a sant'Antonio, e che ne avea vestito l'abito, come si costumava allora e qualche volta si costuma ancora adesso a Padova". Un'estremizzazione di tale concetto è rappresentata nel film Per grazia ricevuta di N. Manfredi (1971), dove l'intera esistenza del protagonista è vista come un vero e proprio ex voto in ringraziamento di un presunto miracolo di cui sarebbe stato beneficiato da bambino. L'ex voto, comunque, rappresenta soltanto la manifestazione finale di un più complesso e vasto processo. Anche se nella grande maggioranza dei casi i particolari di questo ci sfuggono completamente, in linea generale si può dire che l'itinerario che porta all'offerta votiva parte dall'evento, passa per la richiesta di intervento extraumano, continua attraverso l'esaudimento, prosegue con il pellegrinaggio al santuario e si esaurisce con l'esposizione dell'oggetto che si offre.
Gli ex voto mostrano in genere un mondo caratterizzato dalla sofferenza e dal dolore. Nel caso degli ex voto 'medici' - quelli offerti in occasione di una malattia - bisogna mettere in evidenza il fatto che per il 'vovente' non è importante tanto mostrare la malattia, quanto la sofferenza da essa provocata, così come viene avvertita soggettivamente dal paziente. Per il mondo antico, si possono citare, tra i tanti, i casi delle statuette presenti in due consistenti depositi sardi di ambito punico, quelli di Neapolis e di Bitia, nelle quali le braccia sono poste in modo che le mani siano sulla testa, o su una spalla, o sul petto, o sui genitali ecc.: viene così indicata non la malattia, ma la sua sede, e questa caratteristica è significativa, poiché pare riferirsi non a una concettualizzazione della malattia in sé, bensì al disagio che il vovente ha voluto esprimere. Una tale concettualizzazione del disagio è presente ancora oggi in tante figurine in lamina argentea, che rappresentano figure maschili o femminili con una mano appoggiata sul corpo. Questa visione 'sintomatica' della malattia è talmente presente anche nelle tavolette dipinte che L.M. Lombardi Satriani (1983) ha scritto, a proposito dei quadri offerti presso il Santuario della Madonna della Milicia, che "si potrebbe parlare, per questi ex voto, di un vero e proprio trionfo del sangue [...]: un flusso ininterrotto di sangue ha attraversato la via dei supplici lasciando tracce di sé in queste raffigurazioni votive che costituiscono, in questa prospettiva, come una gigantesca teatralizzazione della sofferenza e del pericolo e come esaltazione del riscatto da essi" (p. 90).
La malattia non è l'unico evento che può spingere a offrire un ex voto; sono innumerevoli le occasioni della vita quotidiana (per es., un incidente sul lavoro o durante un viaggio, oppure un'epidemia del bestiame ecc.) che si possono verificare richiedendo di essere riportate dal 'territorio dell'incontrollabile' al 'territorio della certezza'. Il pericolo non è, poi, di ordine esclusivamente fisico: a rischio è, a volte, addirittura la salvezza dell'anima, come nel caso di una latta dipinta, offerta sempre nel Santuario della Madonna della Milicia, nella quale è rappresentato un ammalato strangolato dal diavolo; molto eloquente la scritta posta in basso: "Giuseppe Pedone nel 1893 cadde ammalato e il demonio lo voleva soffocare e M.S.S. Lauretana lo liberò". L'ex voto è in genere offerto per una circostanza specifica. Così, per es., non sono rare le tavolette dipinte dedicate da soldati per ringraziare non tanto di esser usciti indenni dalla guerra, quanto per essersi salvati in un episodio particolare; in tempi più recenti, i dipinti dedicati da ex internati in campi di concentramento tedeschi ringraziano, in linea di massima, non per esser riusciti a sopravvivere nonostante le dure condizioni di vita, ma per essersi salvati durante un singolo evento, come per es. un bombardamento da parte degli Alleati. Caratteristica degli ex voto, inoltre, è che di norma hanno carattere personale. Un'eccezione è costituita da quelli cosiddetti marittimi, offerti dai marinai scampati a un naufragio: in questi casi a rendere grazie è l'intera 'comunità' dell'equipaggio.
La richiesta di intervento extraumano è indicata, nella grande maggioranza degli ex voto dipinti da una persona che prega (lo stesso miracolato o un suo parente), cioè chiede espressamente che leggi della natura siano per un attimo interrotte, affinché chi si trova in pericolo possa salvarsi. Quando non viene raffigurata una persona che prega, è spesso la legenda posta nella tavoletta a offrire la spiegazione della motivazione dell'offerta. Comunque, la richiesta è sempre diretta, specifica per quell'episodio, e tra chi chiede e chi dà si instaura un rapporto personale che viene confermato al momento di ringraziare per quanto si è ottenuto.
Una particolarità degli ex voto consiste nel fatto che non viene rappresentato il miracolo, ma il momento immediatamente precedente, quello della crisi: sale operatorie con i medici che operano il paziente, briganti che sparano contro un passante, bambini che cadono dalle scale, incidenti sul lavoro. Che la preghiera sia stata esaudita è facile immaginarlo: se non vi è una legenda che lo dica espressamente, il fatto stesso che sia stata fatta l'offerta votiva ne è la conferma. Quello che interessa al vovente è mostrare che, nel momento della tragedia, c'è stato un intervento 'esterno', reso esplicito dall'immagine sacra posta quasi sempre in alto: rappresentazioni di scene di vita apparentemente quotidiana vengono così rese 'altre', uniche e irripetibili, dalla personificazione dell'entità soprannaturale. La vicenda narrata dall'offerta votiva è, dunque, nelle sue linee fondamentali, una vicenda di crisi che colpisce la persona in quanto soggetto storico. L'ex voto testimonia che, per risolvere tale crisi, verificatasi sul piano storico, è stato necessario portare il fatto sul piano non-storico; l'intervento soprannaturale ha sospeso, per un attimo, le leggi della natura per soccorrere chi chiedeva la grazia. La 'destorificazione' religiosa dell'evento "sottrae questi momenti alla iniziativa umana e li risolve nell'iterazione dell'identico, onde si compie la cancellazione o il mascheramento della storia angosciante" (De Martino 1953-54, p. 19). L'offerta votiva, quindi, assume anche il significato di sancire la fine dell'irruzione della non-storia all'interno della storia, in modo che il vovente possa ritornare alla sua vita quotidiana, dopo che le leggi della natura hanno ricominciato a 'funzionare' normalmente. L'esposizione dell'oggetto che si offre è il momento saliente del processo che abbiamo descritto e svolge fondamentalmente due funzioni: nel caso di ringraziamento per la guarigione, occorre attestare che si è superato il momento di 'margine' rappresentato dalla malattia e che, dopo essere stati in pericolo, si può ritornare a far parte della comunità dei sani; inoltre, chi offre l'ex voto deve far sapere che egli è stato protagonista di una vicenda miracolosa e che chiedere la grazia a quel determinato santo 'funziona' (Campus 1997). È dunque di primaria importanza che il proprio oggetto sia esposto insieme con gli altri, perché la testimonianza dell'evento non sia isolata, ma faccia parte di un unico circuito culturale. È questo il caso di un'iscrizione murata vicino all'immagine di una Madonna in viale Trastevere a Roma, il cui testo recita: "Disoccupato, sofferente per qualsiasi causa, ecc.: / cessate di soffrire raccomandatevi alla Madonna! / non c'è spazio perché io possa descrivervi la / qualità e la quantità delle grazie materiali e / spirituali che ottenni dalla Madre di DIO col / sistema di pregarLa ringraziarLa farLa conoscere. / Quantunque e comunque tu abbia peccato: non ti / preoccupare se ti sei confessato bene. L'essenziale / è: chiedere alla Madonna con umiltà fiducia insistenza. / Gesù insegnò / Io vi dico: / Chiedete e vi sarà dato! / cercate e troverete! / picchiate e vi sarà aperto! / Chiunque infatti chiede: riceve / Chi cerca trova! / A chi bussa sarà aperto! / controlla Luca 11/9 / Roma 8-3-71 / [A]lbert[-]".
A. Campus, Ex voto come fine, ex voto come mezzo, "Rivista di Studi Fenici", 1997, 25, pp. 69-77.
E. De Martino, Fenomenologia religiosa e storicismo assoluto, "Studi e Materiali di Storia delle Religioni", 1953-54, pp. 1-25.
Gli ex voto della Consolata. Storie di grazia e devozione del Santuario Torinese, Catalogo della mostra, Torino, dicembre 1982-gennaio 1983, Torino, Provincia di Torino, 1982.
Ex voto tra storia e antropologia, Atti del Convegno promosso dal Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari e dall'Associazione italiana di studi storico-antropologici: Roma, 15-16 aprile 1983, a cura di E. De Simoni, Roma, De Luca, 1986.
O. Galeazzi, Gli ex-voto di Bithia, in una interpretazione storico-medica, "Rivista di Studi Fenici", 1986, 14, pp. 185-199.
L.M. Lombardi Satriani, Dolore, sangue e cognizioni dell'eterno, in A. Buttitta, Gli ex voto di Altavilla Milicia, Palermo, Sellerio, 1983, pp. 85-101.
M. Mollat, Les ex-voto maritimes, "Bulletin de la Société Archéologique du Finistère", 1973, 21, pp. 363-73.
J.-P. Morel, Ex-voto par transformation, ex-voto par destination (à propos du dêpot votif de Fondo Ruozzo à Teano), in Mélanges Pierre Lévêque, VI. Religion, éd. M-H. Mactouse, E. Geny, Paris, Les Belles Lettres, 1992, pp. 221-32.
L. Novelli, M. Massaccesi, Ex voto del santuario della Madonna del Monte a Cesena, Cesena, Santa Maria del Monte, 1961.
Pittura votiva e stampe popolari, Milano, Electa, 1987.
K. Pomian, Collezione, in Enciclopedia, 3° vol., Torino, Einaudi, 1978, pp. 330-64.
P. Toschi, Bibliografia degli ex voto italiani, Firenze, Olschki, 1970.
A.M. Tripputi, Bibliografia degli ex voto, Bari, Malagrino, 1995.
A. Turchini, Ex-voto. Per una lettura dell'ex-voto dipinto, Milano, Arolo, 1992.