EXETER (Caer Isc dei Eretoni e Isca Dumnoniorum dei Romani; A. T., 47-48)
Città dell'Inghilterra, capoluogo della contea del Devon. Sorge sul fiume Exe, non lontano dall'estuario in cui esso sbocca nella Manica (circa 4 km. e 1/2 (dalla sua imboccatura, in linea d'aria). La parte antica della città occupa una vasta piattaforma, che s'innalza ripida dalla riva sinistra dell'Exe e alla cui estremità sorge il Castello. High Street e la sua continuazione, Fore Street, son anguste ma assai pittoresche con le loro case dei secoli XVI e XVII, e tutto un dedalo di vie secondarie è compreso nella cerchia delle vecchie mura. Le vie moderne, invece, sono tutte nei sobborghi, i quali, a cominciare dai primi anni del secolo XIX, si sono estesi assai intorno al vecchio nucleo, abbellendosi di giardini e anche di ville isolate, in mezzo a una fertile campagna. Nel 1926 Exeter contava 60.990 ab. In passato vi si tessevano stoffe, che venivano esportate; ora ha varî stabilimenti industriali: cartiere, fabbriche di sapone, di birra, di macchine agricole. Possiede il Museo Alberto, con una scuola d'arti, una biblioteca, una sala di lettura e una raccolta di storia naturale e di antichità; tra gli istituti di istruzione, sono notevoli il collegio tecnico e universitario, la scuola e il collegio della diocesi; vi sono parecchi ospedali e alcuni istituti di beneficenza.
E. è uno dei maggiori centri ferroviarî del SO., e ha pure un certo traffico marittimo: comunica con il mare per mezzo del canale navigabile di Exeter, tagliato durante il regno di Elisabetta (1564) ed allargato poi nel 1675 e nel 1827.
Storia e monumenti. - Città molto antica, conosciuta prima della conquista romana (Isca Dumnoniorum), meritò l'appellativo di Semper fidelis per i sette assedî sostenuti. Il primo vescovo, Leofric (sec. XI), donò la sua biblioteca alla cattedrale, che ancora serba il Codex econiensis, unica raccolta di canti religiosi. La città ebbe notevole importanza politica e militare specialmente nel sec. XI, quando fu prima assediata invano dai Danesi nel 1001; poi, nel 1068, da Guglielmo il Conquistatore, che se ne impadronì. Nuova celebrità ebbe Exeter nella seconda metà del sec. XV (assedî del 1467 e del 1497), e nel 1549, durante la campagna dei contadini del Devon, che, insorti per la difesa del cattolicismo, l'assediarono e la presero dopo aspra lotta. Nella guerra civile fu presa successivamente dai realisti e dai parlamentari.
La cattedrale di San Pietro, cruciforme a struttura gotica, fu costruita tra il 1280 e il 1380. Soprattutto notevole è il tramezzo occidentale con figure di santi, profeti e re. Ne formano i lineamenti principali le due possenti torri romaniche, il lungo ininterrotto colmo del tetto, la vòlta con modiglioni, l'aggruppamento dei pilastri, la cantoria decorata di angeli, e la rigorosa simmetria in cui cappelle e monumenti si corrispondono sui due lati della chiesa. Il finestrone orientale ha vetrate del sec. XIII e XIV. La cattedra vescovile, alta più di 18 m., intagliata nel 1317 in quercia, è montata senza chiodature. Gli stalli del coro, moderni, hanno inserite misericordie (sgabelli a ribalta), del XIII sec., intagliate con figure grottesche. Fra i monumenti vanno ricordati quello del vescovo Simone d'Apulia del 1224, un altro più antico di un prelato e la mirabile tomba del vescovo Bronescombe, del 1280. L'orologio (1317) ha una campana del 1480.
A Exeter esistono diciannove chiese parrocchiali, tra cui St. Mary Steps, che ha un "pontile" in forme gotiche tardive, dipinto alla maniera del Devonshire, con figure di santi; e St. Mary Arches, di stile romanico. Il palazzo municipale, costruito nel 1330, ha la facciata del 1593. Vi si conservano gli archivî della città dal 1293, alcuni bei sigilli, le più antiche spade reali inglesi, donate da Edoardo IV nel 1471 e da Enrico VII nel 1497; inoltre i ritratti del generale Monk (morto nel 1670) e della principessa Enrichetta (nata a Exeter nel 1644, morta nel 1670). Il priorato di S. Nicola, iondato nel 1080, e trasformato in abitazione privata nel 1540, mostra tracce di entrambi i periodi.
Bibl.: R. Izacke, Antiquities of the City of Exeter, Londra 1681; E. A. Freeman, Exeter, in Historic Town Series, Londra 1886; Hooker's History of Exeter, ed. da W. J. Harte, Exeter 1911; H. E. Bishop e E. K. Prideaux, Building of Exeter Cathedral, Exeter 1922; Pubblications of History of Exeter Research Group: a) Lost Chapels of Exeter; b) The Anglo-Norman Customal of Exeter; c) The Franciscans and Dominicans of Exeter; d) The Medieval Council of Exeter, Manchester University Press 1925-31; K. Escher, in Wasmuths Lexikon d. Baukunst, II, Berlino 1930.