EXETER
(lat. Isca Dumnoniorum; Escancastre, Excestre, nei docc. medievali)
Città dell'Inghilterra meridionale, capoluogo della contea di Devon, dal 1050 sede della diocesi che si estendeva fino alla Cornovaglia.Il sito - uno sperone sovrastante uno degli attraversamenti più vicini alla foce del fiume Exe - fu scelto dall'esercito romano nel 55 d.C. ca. per stabilirvi un castrum, divenuto in seguito città, quasi del tutto abbandonata poco dopo il 400.Nel 670 ca. era attivo a E. un centro monastico, in cui fu educato s. Bonifacio. La vita urbana fu ristabilita all'epoca di re Alfredo (871-899), quando la città fu scelta per essere uno dei burhs a difesa del Wessex contro i Vichinghi; a quest'epoca risale il restauro delle strutture difensive romane e la riorganizzazione del sistema viario che divideva la città in quartieri, ciascuno con strade secondarie grosso modo parallele. E. crebbe fino a diventare, agli inizi del sec. 11°, la settima o l'ottava città dell'Inghilterra, ma a partire dal tardo sec. 12° iniziò il suo declino; nel 1330 essa venne elencata come ventisettesima tra le città inglesi.Le quattro porte del circuito difensivo, disposte sui principali assi urbani, andarono perdute tra il sec. 18° e gli inizi del 19°; si conserva tuttavia oltre la metà delle mura - un insieme di tratti di epoca romana, medievale e seriore -, che seguivano il tracciato di quelle antiche; nel punto più alto è il Rougemont Castle, un fortilizio circolare costruito da Guglielmo il Conquistatore dopo il 1068, di cui rimangono ancora il massiccio terrapieno e la porta rettangolare in pietra. L'ingresso è di grande interesse poiché si tratta probabilmente del più antico castello normanno conservatosi in Inghilterra.La cattedrale, che sostituì l'insediamento monastico sassone, elevato al rango di sede vescovile nel 1050, era officiata da Canonici regolari. L'attuale edificio è costituito da una chiesa del periodo normanno, di modeste dimensioni, ingrandita e profondamente rielaborata in decorated style tra il 1270 e il 1350. La fabbrica normanna, iniziata nel 1114 e consacrata nel 1133, fu completata solo intorno al 1200; le più importanti strutture superstiti sono le due torri, la cui posizione, unica in Inghilterra, ai lati del transetto, ne fa supporre la derivazione da modelli borgognone-cluniacensi. I piani inferiori, semplificati, sono in stile early Norman (ante 1150), mentre i piani alti presentano ordini di arcate cieche, delle quali alcune intrecciate, con ornamenti a chevron (ca. 1150-1180), un tempo coronate da basse cuspidi.La fabbrica normanna fu quasi interamente ricostruita nell'ambito di un unico progetto architettonico, protrattosi dal 1270 al 1350 ca., che la rese una delle cattedrali stilisticamente più unitarie d'Inghilterra. Questa fase costruttiva è particolarmente ben documentata dai Fabric Rolls, accurate rendicontazioni di spesa, per almeno la metà degli anni del periodo di costruzione. I lavori iniziarono sotto il vescovo Bronescombe (m. nel 1280); il primo costruttore - sebbene non sia accertato con sicurezza - potrebbe essere stato Roger, documentato dal 1290. Inizialmente furono innalzate le parti orientali della cattedrale: la Lady Chapel e il transetto orientale erano prossimi alla conclusione intorno al 1280, mentre il presbiterio con le coperture venne portato a termine nel 1302. La struttura della Lady Chapel, a tre campate, con quella occidentale affiancata da cappelle laterali e la coppia di transetti su entrambi i lati del coro, deriva probabilmente da Salisbury.Nella cattedrale di E. appare lo stile di corte che, affermatosi a Westminster, si era poi sviluppato a Lincoln; essa presenta ampie finestre con tracery a decorazione geometrica, colonne a fascio in marmo di Purbeck e una volta a tierceron molto elaborata, con tredici costoloni che si originano da ciascuna imposta. Inizialmente l'alzato della navata era costituito soltanto da arcate e cleristorio; il triforio fu aggiunto nel 1302. La scultura della chiesa si concentra soprattutto nelle chiavi di volta e nelle mensole, con elementi fitomorfi naturalistici e numerosi altri motivi decorativi di alta qualità, di soggetto sacro e profano. La finestra orientale conserva importanti vetrate del 1300 ca. insieme a opere del sec. 14° e anche più tarde.Dopo il 1302 proseguirono i lavori nel coro (conclusi nel 1310) e nel transetto (ca. 1310-1326), secondo lo stesso progetto, ma con una decorazione a fogliame corrente in sostituzione di quella naturalistica. Un brusco cambiamento di stile si verificò nell'arredo del coro, da attribuire a Tommaso di Witney, tra il 1313 e il 1326; committente della fabbrica in questo periodo fu il vescovo Walter Stapledon. La costruzione del corpo longitudinale subì una breve pausa, ma fu poi portata a termine tra il 1328 e il 1341, all'epoca del vescovo Giovanni Grandisson, ancora sotto la guida di Tommaso di Witney.Il capolavoro plastico della cattedrale è la fronte occidentale, una complessa struttura costruita in diverse fasi cronologiche; la facciata, realizzata da Tommaso di Witney intorno al 1330, presentava un'ampia finestra fiancheggiata da baldacchini pensili aggettanti al di sopra dei portici. Negli anni quaranta del sec. 14° i portici furono demoliti e sostituiti da una fronte edificata sotto il maestro Guglielmo Joy, che includeva una cappella dove fu sepolto il vescovo Grandisson. Nel portico meridionale sono raffigurati gli episodi della Natività e dell'Annunciazione; di recente è stata rivelata la presenza di tracce di una ricca e complessa policromia, che non soltanto ricopriva le figure, ma rivestiva l'intera facciata. Tutte le figure di questa fase sono rappresentate in atteggiamenti manierati, con ricchi panneggi che ricadono in pieghe tubolari. La sola opera inglese con cui si possa istituire un confronto è il dossale del priorato di Christchurch nel Dorset. Negli atteggiamenti e nei volti di alcune figure è stata individuata un'influenza italiana, in particolare romana, e un analogo influsso italiano è stato riscontrato in altre opere riferite allo stesso Grandisson: l'anello d'oro a E. (Cathedral Lib.), l'antependium conservato a Baltimora (Mus. of Art), alcuni fregi a Londra (Vict. and Alb. Mus.), il dittico e il trittico di avorio ora divisi tra Londra (British Mus.) e Parigi (Louvre).Il palazzo vescovile, addossato alla cattedrale, quasi interamente ricostruito in epoca moderna, conserva il piano terreno e i sostegni in legno delle arcate delle navate del 1200 circa. L'area della cattedrale è circondata da altri edifici ecclesiastici, tra cui il Deanery, un vasto edificio del sec. 13° che nei secoli successivi fu rielaborato, ampliato e dotato di un nuovo tetto.Tra gli altri edifici religiosi della città il più importante era il priorato di St Nicholas, monastero benedettino fondato nel 1087 e soppresso nel 1536, del quale si conservano il refettorio e l'ala dei magazzini, dotata di un ambiente sotterraneo voltato a tre campate. Entrambe le strutture appartengono al primo periodo normanno e sono state molto rielaborate nel 15° e nel 16° secolo. A E. si trovavano inoltre i conventi dei Francescani, dei Domenicani e un monastero cluniacense, dei quali non restano tracce architettoniche. Tra le chiese parrocchiali, in origine ca. trenta, di modeste dimensioni, la più importante è quella di St Mary Arches, dal corpo longitudinale scandito da arcate di età normanna.Delle opere di architettura civile, una singolare testimonianza è costituita dall'Exe Bridge, ponte risalente al 1200, con diciassette arcate alternatamente acute e a pieno centro, delle quali resta solo una metà, che costituisce l'unico esemplare conservato dei grandi ponti del periodo normanno in Inghilterra. I passaggi sotterranei sono quanto resta di un acquedotto che, attraverso condotte in piombo, portava l'acqua da sorgenti situate fuori della città.A E. sono conservate due ricche collezioni di documenti: nella Cathedral Lib. sono custoditi l'Exeter Book (3501), opera di poesia del sec. 10°, caposaldo della letteratura anglosassone, l'Exeter (Exon) Domesday Book, del 1086, una delle compilazioni regionali dalle quali ebbe origine il Great Domesday Book, e inoltre documenti locali di età anglosassone e successiva, nonché una raccolta di manoscritti miniati del 13° e 14° secolo. Il Devon County Council custodisce una collezione straordinariamente ricca di documenti relativi alla città, i più antichi dei quali risalgono al tardo 12° secolo.
Bibl.: B. Cherry, N. Pevsner, Devon (The Buildings of England), Harmondsworth 1989; S.R. Blaylock, R.A. Higham, Exeter Castle, in The Exeter Area, London 1990, pp. 35-39; Exeter Cathedral: a Celebration, a cura di M.J. Swanton, Exeter 1991; Medieval Art and Architecture at Exeter, a cura di F. Kelly, Leeds 1991; J.P. Allan, Exeter's Underground Passages, Exeter 1994; id., St Nicholas Priory. Exeter, Exeter 1994.J. Allan