JOHNSON, Eyvind (App. II, 11, p. 56)
Romanziere svedese, morto a Stoccolma il 25 agosto 1976. Nel 1974 il premio Nobel per la letteratura, diviso con il connazionale H. Martinson, aveva coronato la sua cinquantennale attività letteraria, caratterizzata nell'ultimo venticinquennio dall'applicazione al romanzo storico, con esiti artistici in verità discutibili, delle più moderne tecniche narrative (Joyce, Mann, Faulkner, Graves, ecc.). Tra le opere più significative, in cui però le tesi ideologiche generalmente prevalgono sulla vitalità artistica delle vicende e dei personaggi, si possono ricordare: Drömmar om rosor och eld ("Sogni di rose e fiamme", 1949), sui processi alle streghe in Francia; Molnen över Metapontion ("Le nubi su Metaponto", 1957) in cui è tracciata la storia del Mezzogiorno d'Italia nei suoi momenti più salienti, dall'epoca della Magna Grecia alla tragica realtà del secondo dopoguerra; Hans nådes tid ("Il tempo di Sua Grazia", 1960), che ha come oggetto di analisi il totalitarismo, ambientato all'epoca di Carlomagno.
Bibl.: G. Orton, Eyvind Johnson, New York 1972.