EZANI (Αἰζανοί, Aezani)
Città della Frigia Epictetus, posta presso le sorgenti del Rindaco. Nulla sappiamo di essa durante il periodo anteriore alla conquista romana. Dopo di questa, e nell'Impero, fece parte della provincia dell'Asia, non della Pisidia, come qualcuno ha creduto, e fu centro di una certa importanza, come ci testimoniano sia le rovine esistenti, sia il diritto che ebbe di battere moneta, sia infine il fatto che da essa probabilmente prese il nome il distretto dell'Azanitide. Un gruppo notevole d'iscrizioni ci dà notizia di una contestazione di proprietà verificatasi, tra la fine del sec. I e il principio del sec. II, fra alcuni privati e il tempio di Giove Ezanense (o Ezanitico), che era, sembra, la maggiore divinità della città: la contestazione fu risolta dai magistrati imperiali. Le rovine, situate presso Çavdir-Hisar, sono tra le più notevoli dell'Asia Minore, e sono state anche di recente fatte oggetto di scavi da parte dell'Istituto archeologico germanico. Particolarmente conservato è il tempio di Giove, pseudodiptero di 8 × 15 colonne ioniche, ancora in gran parte in piedi; la costruzione è del sec. I o II d. C.
Bibl.: E. De Ruggiero, Diz. epigrafico, s. v.; Corp. Inscr. Lat., III, pp. 70 e 977; Ch. Texier, Description de l'Asie Mineure, Parigi 1839-1848, tavv. 23-49; M. Schede, in Archaeol. Institut des deutschen Reiches: Bericht über die Hundertjahrfeier, Berlino 1930, pp. 227-231; G. Rodenwaldt, Neue Deutsche Ausgrabungen, Münster 1930, pp. 65-68, tav. 14.