Ezechiele
Terzo dei grandi profeti del Vecchio Testamento. Le sue profezie datano dall'inizio della cattività babilonese. In esse E. annuncia la caduta di Gerusalemme e la sua distruzione, ma sa anche consolare i prigionieri. Come sacerdote porta uno speciale interesse al Tempio e al culto. E. ricevette la sua vocazione in una visione della maestà divina presente nel Tempio, e la sua profezia si conclude con una visione del futuro Tempio ideale. Per il suo ascendente sacerdotale nella società, il suo legalismo e lo stile apocalittico, E. prelude al giudaismo posteriore.
L'Apocalisse di Giovanni riprende alcuni temi di Ezechiele. In Pg XXIX 100, D., rifacendosi al IV cap. dell'Apocalisse di Giovanni, nota come quest'ultimo riprenda le proprie immagini da E., allontanandosi però da lui per alcuni dettagli derivati da Isaia e Daniele. La profezia di E. è citata da D. in Ep XIII 76 (Ez. 28, 12) e 80 (Ez. 2, 1), mentre un'allusione a Ez. 8, 16 è in Ep XI 6. Sembra che uno dei ventiquattro seniori di Pg XXIX 83-84 della ‛ processione mistica ' nel Paradiso terrestre, rappresenti il libro di Ezechiele.
Bibl. - F. Spadafora, E., In La Sacra Bibbia VIII II, Roma 1951.