Carabella, Ezio
Compositore, nato a Roma il 3 marzo 1891 e morto ivi il 19 aprile 1964. Fu autore dalla duplice personalità, diviso tra il suo background di compositore di musica colta, nell'ambito della quale ottenne sempre risultati assai apprezzati, e il suo interesse per la musica da film, di cui fu in Italia un autentico pioniere e a cui si dedicò con passione quasi subito dopo la nascita del sonoro. Dissociazione, d'altronde, più di forma che di sostanza: nel cinema, C. travasò infatti quella 'cantabilità' tutta italiana, fluida e fantasiosa, che era il dato più saliente del C. 'classico'.Allievo di S. Falchi e di R. Storti al conservatorio di Santa Cecilia e di V. Ferroni a quello di Milano, si diplomò in pianoforte, organo e composizione al liceo musicale di Pesaro nel 1916. L'operetta era allora di gran voga in Italia e, in quanto genere considerato di facile consumo, costituiva un proficuo apprendistato per un musicista agli esordi. Così, se il giovane C. riservò le sue ambizioni espressive al terreno sinfonico, componendo tra l'altro un apprezzato Preludio eseguito al teatro Augusteo di Roma nel 1916, il pragmatismo lo spinse a tentare la fortuna in ambito operettistico. Successo che non tardò a mancare soprattutto con Don Gil dalle calze verdi (1922), grazie alla popolarità della protagonista Nanda Primavera e all'accattivante soggetto, fondato sul travestimento, della commedia di T. De Molina che ne è alla base. Grandi consensi arrisero anche all'operetta Bambù (1923), ma per C. era ormai pressante il desiderio di sperimentare altre strade: musiche di scena per spettacoli di marionette, pantomime, colonne sonore di film. Realizzò anche un importante contributo teorico con il saggio L'Oratorio musicale e la Resurrezione di Cristo di Lorenzo Perosi, del 1924, scritto con il poeta E. Mucci, che gli avrebbe fornito alcuni libretti; mentre nel 1939 si occupò, per la prima e ultima volta, del genere operistico con Il candeliere, tratto dal dramma di A. de Musset.
Che C. negli anni Trenta fosse entrato dalla porta principale nel parterre musicale italiano è d'altronde testimoniato dall'amicizia con P. Mascagni; ma nel frattempo aveva istituzionalizzato il suo ruolo di musicista da film: ruolo, per un compositore, non di grande pres-tigio in quegli anni, data la diffidenza degli intellettuali italiani nei confronti del cinema, ma che C. affrontò dapprima con passione pionieristica, poi con zelante professionalità. Lavorò subito con un regista di primo piano come Anton Giulio Bragaglia, per il quale compose le musiche dell'avventuroso e vagamente conradiano Vele ammainate (1931); ma il primo sodalizio di lunga durata fu quello con Mario Camerini (L'ultima avventura, 1932; T'amerò sempre, 1933; il più ambizioso Come le foglie, 1935, tratto dalla commedia di G. Giacosa). Nel 1939 ebbe due incontri, in modo diverso, assai significativi: quello con Totò, di cui C. potè sperimentare, in due film di Carlo Ludovico Bragaglia, sia l'aspetto surreale (Animali pazzi, 1939) sia quello legato a una comicità di impianto più naturalistico (47 morto che parla, 1950), e quello con il giovane Alberto Sordi in I tre aquilotti (1942) di Mario Mattoli. Sempre di Mattoli è uno dei film più significativi cui C. collaborò: Ore 9: lezione di chimica (1941), commedia di evasione del periodo fascista, che contribuì al lancio di Alida Valli. La carriera di C. proseguì ancora per tutti gli anni Cinquanta con film via via meno interessanti (l'ultimo davvero importante fu Sperduti nel buio, diretto nel 1947 da Camillo Mastrocinque: un remake dell'omonimo capolavoro muto di Nino Martoglio), mentre il C. compositore 'classico' ormai taceva del tutto. Nel 1965, a un anno dalla morte, la RAI lo ricordò con un'esecuzione radiofonica di Il candeliere.
E. Venturini, Carabella, Ezio, in Dizionario biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, 19° vol., Roma 1976, ad vocem.
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E. Comuzio, Carabella Ezio, in Colonna sonora ‒ Dizionario ragionato dei musicisti cinematografici, Roma 1992, ad vocem.
Musica in scena: storia dello spettacolo musicale, 4° vol., Torino 1995, ad indicem.