Scrittore italiano (Agrigento 1892 - Roma 1973); ha coltivato molteplici interessi, dalla pittura al giornalismo, affermandosi soprattutto come autore di romanzi polizieschi e commediografo. Fin dalle iniziali simpatie per il futurismo, la sua viva attenzione alle innovazioni della letteratura contemporanea lo ha portato a un atteggiamento da epigono consapevole, che si è espresso nella ricostruzione di atmosfere psicologiche alla Simenon dei romanzi polizieschi (Qualcuno ha bussato alla porta, 1936; Il fatto di via delle Argonne, 1937; La famiglia Morel, 1938; Il quaranta, tre, sei, sei non risponde, 1939, ecc.) e nel problematicismo di ascendenza pirandelliana (Un uomo in più, 1948; La dama di cuori, 1951), o nella prospettiva apocalittica delle commedie, ispirata a Ionesco e a Beckett (la raccolta riassuntiva Teatro dell'assurdo, 1968).