MARCHI, Ezio
Nacque a Bettolle, nel Senese, il 28 giugno 1869 da Francesco, veterinario condotto, e da Rosalia Bernardini.
Dopo aver compiuto i primi studi presso l'istituto tecnico di Arezzo, si iscrisse al corso di laurea in zooiatria dapprima presso l'Università di Perugia, poi in quella di Pisa, ove fu allievo tra gli altri di S. Rivolta. Conseguita la laurea a pieni voti e con la lode il 28 giugno 1889, nel successivo ottobre fu incaricato dell'insegnamento della zootecnia presso l'istituto agrario Vegni di Barullo, nell'Aretino, ove promosse iniziative di indubbio interesse pratico: l'istituzione del libro genealogico della razza di Val di Chiana, l'impianto di stalle sperimentali, la fondazione di un Gabinetto e di un Museo di zootecnia fra i più ricchi d'Italia, comprendente varie raccolte didattiche. Tra il 1892 e il 1894, inoltre, esercitò la professione a Sinalunga come veterinario condotto.
Pur non essendo riuscito a superare il concorso per la libera docenza all'Università di Pisa, il M. risultò primo a quello di professore straordinario di zootecnia e igiene presso la R. Scuola superiore di medicina veterinaria di Torino, che fu però inspiegabilmente annullato. Nel 1897 ottenne il ruolo di "dottore aggregato" incaricato dell'insegnamento di zootecnia, ezoognosia e igiene, istituito presso la libera Università di Perugia con decreto ministeriale del 24 sett. 1896, e della direzione dell'Istituto superiore agrario sperimentale della città. Nello stesso anno, usufruendo di un apposito finanziamento del ministero dell'Agricoltura, effettuò un viaggio di studio in Ungheria e in Serbia. Nel 1900, dichiarato eleggibile e classificato terzo per il ruolo di professore straordinario di zootecnia nella R. Scuola superiore di veterinaria di Milano, preferì rimanere a Perugia. L'anno successivo fu chiamato a reggere la cattedra di zootecnia e ad assumere la direzione tecnica del deposito di animali miglioratori presso la Scuola di zootecnia generale e caseificio di Reggio nell'Emilia. Conseguita nel 1902 la libera docenza presso l'Università di Parma, nel 1903 il M. fece nuovamente ritorno a Perugia dapprima come straordinario, e poi - avendo ancora una volta rifiutato di trasferirsi a Milano a reggervi in qualità di straordinario la cattedra di zootecnia della R. Scuola superiore di veterinaria - come ordinario.
Il M. si distinse tra i cultori della zootecnia e della ezoognosia soprattutto per l'approccio allo studio della disciplina, basato sulla biologia e sulla etnologia e finalizzato al miglioramento delle razze animali e all'esaltazione delle loro caratteristiche più utili all'uomo. Promosse il miglioramento del bestiame in tutta Italia e l'organizzazione delle attività zootecniche sul modello di quelle straniere più avanzate; dedicò numerosi studi soprattutto alla fisiologia e alla fisiopatologia degli animali domestici; programmò una nuova ezoognosia intesa come lo studio delle correlazioni tra forme esteriori, tendenze sessuali e funzioni economiche degli animali.
Pubblicò vari articoli in periodici scientifici e importanti monografie che lo imposero presto all'attenzione della comunità scientifica. Nella sua prima ricerca, condotta quando, ancora studente del IV anno del corso, frequentava il gabinetto di patologia speciale chirurgica veterinaria di Pisa, prese in esame una patologia riscontrata in una razza alla quale avrebbe in seguito prestato la massima attenzione: Il rachitismo congenito nei bovini di Val di Chiana. Ricerche e considerazioni, in La Clinica veterinaria, XII (1889), pp. 349-360. Subito dopo trattò, con riferimenti alle teorie di Ch. Darwin, un interessante argomento di biologia: I fenomeni di atavismo sono un fatto di eredità, Arezzo 1889 (estr. da Riv. di agricoltura e commercio di Arezzo, IX [1889], 8). Fra i vari lavori concernenti problemi di patologia e clinica veterinaria dei quali si occupò successivamente, dalla descrizione dei più interessanti casi osservati a quella di particolari indagini sperimentali svolte, alla illustrazione delle finalità della zooiatria, si ricordano: Dell'avulsione dell'astuccio corneo delle corna dei bovini, in L'Ercolani, II (1889), pp. 18-23; Della ruminazione con alcune ricerche sperimentali su quella dei lattanti, in Il Moderno Zooiatro, III (1892), pp. 145-149, 170-174; Missione zootecnica del veterinario, ibid., pp. 299-304; Tic convulsivo nei bovini, ibid., IV (1893), pp. 126-131; Contributo allo studio dell'alimentazione razionale, in Le Stazioni agrarie sperimentali italiane, XXVIII (1895), pp. 393-405; Contribuzione allo studio della termometria dei bovini, ibid., XXX (1897), pp. 445-462; Valore ezoognostico delle immagini del Sanson-Purkinje nell'occhio del cavallo, in Il Nuovo Ercolani, II (1897), pp. 138-140, 149-152, 165-169, 181-184; La delinquenza negli animali, in Arch. di psichiatria, scienze penali ed antropologia criminale per servire allo studio dell'uomo alienato e delinquente, XIX (1898), pp. 145-153; Alcune osservazioni sulla produzione ovina di Valdichiana e sull'incrociamento delle medesime con la razza Merinos-Rambouillet, in Le Stazioni agrarie sperimentali italiane, XXXII (1899), pp. 33-105; Il policerismo negli ovini, in Monitore zoologico italiano, XVI (1905), pp. 103-110. Fu autore di numerose monografie su temi zootecnici, in particolare ezoognostici, alcune delle quali di notevole valore: La razza bovina di Val di Chiana, Piacenza 1895, e Sull'indirizzo necessario per migliorare la razza bovina di Val di Chiana e relazione del 1° concorso metodico, tenuto in Forano nel maggio-settembre 1900 (Società degli agricoltori di Val di Chiana), Firenze 1901, importanti studi dai quali presero l'avvio i numerosi miglioramenti apportati dagli allevatori che in breve avrebbero reso la Chianina, fino ad allora adibita unicamente al lavoro, una delle più pregiate razze da carne, autentico patrimonio zootecnico nazionale; Guida del compratore di bestiame, Casale 1895; Il maiale, Milano 1895 e, in 2ª ed. riv. e ampl., Il Maiale: razze, metodi di riproduzione, di allevamenti…, ibid. 1897; Ornitotecnia, ibid. 1899; Ezoognosia, Torino 1901 (redatto per la Nuova Enciclopedia agraria italiana in ordine metodico); La vacca: parti esterne del corpo, scheletro, vasi sanguigni, muscoli, visceri. Con nomenclatura del prof. Ezio Marchi, ibid. 1901.
Nel febbraio 1907 il M., che ne era stato incaricato dal governo italiano il mese precedente, si recò come membro di una commissione zootecnica in Eritrea, ove per 7 mesi, oltre a catalogare le diverse razze di animali domestici presenti sul territorio, studiò le condizioni climatiche, agricole, etnologiche, commerciali e politiche in rapporto a quelle zootecniche e i mezzi idonei all'industrializzazione del bestiame. Contratta in Africa una malattia che ne minò gravemente il fisico, il M. fece ritorno in sede in precarie condizioni: chiamato all'inizio del 1908 dal consiglio accademico della Scuola veterinaria dell'Università di Bologna a insegnarvi come professore ordinario, non poté far fronte al nuovo, prestigioso impegno.
Anche in questo ultimo travagliato periodo il M. proseguì i suoi studi e pubblicò altri importanti lavori, tra i quali si ricordano: Valutazione dei mangimi, in Il Moderno Zooiatro, n.s., I (1907), pp. 7-21; Le funzioni della zootecnia coloniale, ibid., pp. 104-117; Ricerche sperimentali sulla organogenesi delle corna dei cavicorni, ibid., pp. 1033-1053; La zootecnia nella scienza e nella pratica (organizzazioni delle attività zootecniche), ibid., II (1908), pp. 754-783; Studi sulla pastorizia della Colonia Eritrea, Firenze 1910 (relazione ufficiale al ministero degli Esteri; 2ª ed., Studi sulla pastorizia della regione Eritrea, ibid. 1929). Il 3 maggio 1908 lesse a Siena la Conferenza sul viaggio in Eritrea, illustrata da oltre 100 diapositive.
Molto noto negli ambienti specialistici, il M. ricoprì varie cariche, tra le quali quelle di membro del Consiglio coloniale e di presidente dell'Unione veterinaria italiana; nel 1907, inoltre, era stato eletto consigliere provinciale a Siena per il partito socialista.
Il M. morì a Scandicci, presso Firenze, il 25 luglio 1908.
Fonti e Bibl.: Necr., in La Clinica veterinaria, XXXI (1908), sez. pratica settimanale, pp. 558-560; Giorn. della R. Soc. ed Accademia veterinaria italiana, LVII (1908), pp. 757-759; Il Moderno Zooiatro, n.s., II (1908), pp. 713-753; Il Nuovo Ercolani. Arch. di veterinaria e zootecnia, XIII (1908), pp. 337-344; P. Sansonetti, E. M., in Annuario veterinario italiano 1934-1935, Roma 1934, pp. 536-539; A. Pirocchi, E. M., in Un secolo di progresso scientifico italiano. 1839-1939, V, Roma 1939, pp. 299 s.; S. Paltrinieri, La medicina veterinaria in Italia dal XVIII al XX secolo, Milano-Varese 1947, pp. 76, 80, 90, 98; G. Ermini, Storia dell'Università di Perugia, II, Firenze 1971, pp. 958 s.; V. Chiodi, Storia della veterinaria, Bologna 1981, pp. 350, 419, 459.