SCIAMANNA, Ezio
Neurologo e psichiatra, nato ad Albano (Roma), il 4 settembre 1850, morto a Roma il 16 maggio 1905. Dopo il conseguimento della docenza in neuropatologia (1882) fu allievo a Parigi di J.-M. Charcot e a Vienna di M. Benedikt. Nel 1892 fu nominato straordinario di neuropatologia, nel 1895 direttore della clinica psichiatrica di Roma. Fondò l'Istituto psichiatrico romano, rendendo così la clinica autonoma dal manicomio. Pubblicò dal 1902 in poi gli Annali dell'istituto psichiatrico della regia università di Roma.
Malgrado l'educazione scientifica prevalentemente neurologica, si occupò profondamente anche di studî psichiatrici. A lui si devono: la descrizione del "fenomeno del medio", cioè della contrazione parziale provocata dell'estensore comune delle dita, come indice della eccitabilità riflessa dell'arto superiore; un profondo studio delle angionevrosi e l'individuazione della nevrosi emicranica; numerose ricerche sulla malattia dei tics, in cui fu tra i primi a riconoscere l'importanza del componente psichico, e sulla natura e la variabilità del polso cerebrale. Indagò profondamente la sintomatologia dei tumori cerebrali. In argomento di neurofisiologia sperimentale pubblicò importanti ricerche sui fenomeni prodotti dall'eccitazione della dura madre e della corteccia cerebrale.
Pubblicazioni principali: Patologia e terapia del simpatico, nel Trattato italiano di patologia e terapia medica, Milano 1891; Le psicosi costituzionali, Firenze 1907.