Lambertazzi, Fabbro de'
Uomo politico bolognese, membro della famiglia nella quale s'identifica la Parte ghibellina nella città; vissuto nella prima metà del sec. XIII, è da D. ricordato quale esempio di virtuoso politico. Nel suo colloquio con il poeta, infatti, Guido del Duca, lamentando la degenerazione della sua gente (Oh Romagnuoli tornati in bastardi!, Pg XIV 99), si domanda, esclusivamente per esprimere il suo rimpianto: Quando in Bologna un Fabbro si ralligna? (v. 100).
Il consueto motivo dantesco della rievocazione dei tempi passati, in amaro contrasto con la miseria e decadenza del tempo presente, è qui efficacemente espresso attraverso la reiterazione delle interrogative, e, più precisamente, nel contesto della terzina, la ripetizione di quando, a meglio esprimere il rimpianto per le virtù delle antiche famiglie di Romagna, alto modello di attaccamento alle più nobili costumanze di vita degli antichi.
Figlio di Bonifazio L., il quale nel 1217 fu con Baruffaldino de' Geremei capo della crociata bolognese verso Damietta e che al suo ritorno in patria fu capo riconosciuto della Parte ghibellina della città, F. successe al padre nella guida della Parte. La prima menzione che si ha di lui nei documenti risale al 1228, allorché partecipò alla guerra fra Bologna e Modena quale difensore del carroccio. Quindi la sua fama di abile politico e di capace amministratore fu sperimentata in numerose podesterie: nel 1230 fu podestà a Faenza, carica che ricoprì una seconda volta nel 1235, e una terza nel 1239. L'anno successivo fu podestà a Brescia, quindi a Viterbo nel 1244-45, a Pistoia nel 1251, di nuovo a Brescia nel 1252, a Pisa nel 1252-53, a Modena nel 1254-55, a Pisa nuovamente nel 1256 e infine a Forlì nel 1258. Morì l'anno successivo (1259), lasciando diversi figli che dopo breve tempo furono coinvolti nel conflitto con i Geremei, capi della Parte ghibellina bolognese.
Bibl. - T. Casini, D. e la Romagna, in " Giorn. d. " I (1894) 310, IV (1897) 52-55; A. Vasina, I Romagnoli fra autonomie cittadine e accentramento papale nell'età di D., Firenze 1965, passim.