CAPELLO, Fabio
Italia. Pieris (Gorizia), 18 giugno 1946 • Ruolo: interno • Esordio in serie A: 29 marzo 1964 (Sampdoria-Spal, 3-1) • Squadre di appartenenza: 1963-67: Spal; 1967-70: Roma; 1970-76: Juventus; 1976-80: Milan • In nazionale: 32 presenze e 8 reti (esordio: 13 maggio 1972, Belgio-Italia, 2-1) • Vittorie: 4 Campionati italiani (1971-72, 1972-73, 1974-75, 1978-79), 2 Coppe Italia (1968-69, 1976-77) • Carriera di allenatore: Milan (giovanili, 1982-86), Milan (1986-87, 1991-96), Real Madrid (1996-97), Milan (1997-98), Roma (1999-2002) • Vittorie: 5 Campionati italiani (1991-92, 1992-93, 1993-94, 1995-96, 2000-01), 1 Campionato spagnolo (1996-97), 4 Supercoppe Italiane (1992, 1993, 1994, 2001), 1 Champions League (1993-94), 1 Supercoppa Europea (1994)
Centrocampista di grande intuito, specializzato negli assist ma anche buon realizzatore di gol decisivi, come quello che segnò a Wembley con la maglia della nazionale il 14 giugno 1973, prima vittoria italiana (1-0) in casa dell'Inghilterra. Ha iniziato la carriera di tecnico nelle giovanili del Milan, poi è stato 'secondo' di Nils Liedholm finché non ha debuttato in serie A subentrando al tecnico svedese nel corso del Campionato 1986-87: in tutto quattro partite, oltre allo spareggio vinto con la Sampdoria per l'ingresso in Coppa UEFA. Successivamente è stato per quattro anni manager nella Polisportiva Mediolanum. Silvio Berlusconi lo ha chiamato nuovamente al Milan nel 1991, per succedere ad Arrigo Sacchi. La critiche di chi ironizzava sull'influenza che il presidente rossonero avrebbe avuto sulle decisioni tecniche sono state smentite dai fatti: in cinque anni il Milan ha vinto quattro Campionati; inoltre ha conquistato la Champions League nel 1993-94 (4-0 al Barcellona nella finale di Atene) ed è entrato in finale l'anno precedente contro il Marsiglia e quello successivo contro l'Ajax; l'unico trofeo mancato è stata la Coppa Intercontinentale del 1994, in cui il Milan è stato battuto 2-0 dagli argentini del Vélez Sarsfield. Nel 1996 Capello ha lasciato il Milan per andare ad allenare il Real Madrid e anche lì ha subito vinto il Campionato. Nel 1997 è stato richiamato dal Milan, reduce da una disastrosa annata con Tabarez prima e Sacchi poi, ma ha chiuso il Campionato soltanto decimo. Dopo una pausa di un anno, nel 1999 ha accettato la guida della Roma: il primo anno nella capitale è stato al di sotto delle aspettative, ma ha gettato le basi per lo scudetto conquistato dalla squadra giallorossa nel 2001, a distanza di 18 anni da quello precedente.