NANNARELLI, Fabio
Letterato e poeta, nato a Roma il 25 ottobre 1825, morto a Corneto Tarquinia (ora Tarquinia) il 29 maggio 1894. Partecipò al movimento liberale romano dei primi anni di Pio IX e nel 1849 combatté contro i Francesi. Amico di Giovanni Torlonia e di P.E. Castagnola, fece parte di quel gruppo di letterati che negli anni anteriori al 1870 costituirono la cosiddetta scuola romana. Già precettore in casa Ruspoli, nel 1860 fu di T. Mamiani nominato professore di lettere italiane ed estetica all'Accademia scientifico-letteraria di Milano, donde ritornò a Roma nel 1871 professore di letteratura italiana all'università. Ivi fu preside della facoltà di lettere nel 1870-71 e poi dal 1878 al 1881.
Le sue liriche, dignitose e di puro disegno, mancano di calore e d'originalità, e parimenti le sue novelle in versi e in prosa. Fu uomo d'elevato sentire; la sua bontà serena, approfondita dall'abito della meditazione filosofico-religiosa, lo rendeva amabile agli amici che gli si raccoglievano intorno, tra i quali furono anche, quando soggiornarono a Roma, lo Zanella, il Carducci, il Guerrini. Si nutrì di Fichte e di Schelling, tradusse il Faust di Lenau e su questo poeta scrisse uno studio critico. Restano inoltre di lui alcuni saggi danteschi, un discorso intitolato Estetica del diavolo e uno studio comparativo sui Canti popolari d'Arlena.
Opere: Poesie, Firenze 1853; Nuove poesie, Firenze 1856; Giovanni Torlonia, necrologia, Firenze 1859; Nuovi canti, Imola 1875; Nuove liriche, Imola 1881.
Bibl.: F. Ermini, F. N., in Roma letteraria, 1894; A. D. G. (Angelo de Gubernatis), F. N., in R. Università degli studi di Roma, Annuario per l'anno scolastico 1894-95; D. Gnoli, I poeti della scuola romana, Bari 1913.