TOMBARI, Fabio
TOMBARI, Fabio. – Nacque a Fano il 21 dicembre 1899 da Riccardo, barbiere, e da Augusta Felicetti, casalinga.
All’età di 17 anni lasciò Fano per partecipare alla prima guerra mondiale: nel 1919 gli venne comunicato l’ordine d’imbarco per l’Albania, poi revocato. Rientrato a Fano, ottenne il diploma di insegnante elementare. Dopo un primo periodo di insegnamento venne bocciato all’esame di concorso: si aprì così una nuova fase della sua vita, nella quale si collocano le prime prove letterarie, rifiutate da editori e riviste. Nonostante le iniziali difficoltà, si trasferì per breve tempo a Milano per entrare in contatto con i circuiti intellettuali della città lombarda. In questo periodo lo scrittore attese all’opera destinata a divenire il suo capolavoro, le Cronache di Frusaglia. Le prime cronache, composte tra il 1924 e il 1926, vennero respinte dagli editori milanesi. Nel 1927 un editore marchigiano accettò di pubblicare il lavoro di Tombari, seppur a spese dell’autore: le prime diciotto Cronache di Frusaglia uscirono così ad Ancona, per la piccola casa editrice La Lucerna, in pieno clima ‘strapaesano’.
Le Cronache, ambientate nell’immaginario borgo di Frusaglia e sospese tra uno schietto realismo paesano e un lirismo elegiaco, colpirono il pubblico e la critica, e nel 1929 valsero allo scrittore il premio dei Dieci. Nello stesso anno vennero ripubblicate a Firenze per Vallecchi, in edizione ampliata con il titolo Tutta Frusaglia, e furono recensite da Curzio Malaparte, Giovanni Titta Rosa, Giuseppe Antonio Borgese e Adriano Tilgher.
Nei decenni successivi Tombari continuò a lavorare alle Cronache, che dalle diciotto iniziali divennero cinquanta nel 1974, anno in cui uscì per Mondadori l’edizione definitiva del volume, Frusaglia. Con le Cronache l’autore inaugurò la meditazione sul concetto di Natura, destinato a evolversi negli anni da celebrazione stupita del meraviglioso a visione cosmogonica nutrita di teosofia e suggestioni orientali.
Dopo il successo di Tutta Frusaglia, Tombari intensificò la propria attività letteraria: nel 1930 apparve La vita (romanzo autobiografico in seguito rinnegato, che si aggiudicò il premio dei Trenta e fu apprezzato da Benito Mussolini), cui fecero seguito: La morte e l’amore (1931), Le fiabe per amanti (1932), Il libro degli animali (1935), I ghiottoni (1939). Negli anni Trenta si consolidò il rapporto di Tombari con l’editore Mondadori, che si protrasse fino ai primi anni Ottanta.
Nel 1933 lo scrittore iniziò a collaborare al Corriere della sera, pubblicandovi racconti fiabeschi, dai toni ora lirici ora comici, aventi per protagonisti gli animali. Tali racconti confluirono nel 1935 nel Libro degli animali, edito da Mondadori e con epigrafe di Mussolini.
Nel 1934 Tombari fu nominato professore di scuola media e iniziò a lavorare a Fano; nello stesso anno sposò Angela Busetto, dalla quale ebbe due figli, Maria e Giovanni. Dopo le nozze, Fabio e Angela si trasferirono in una grande casa di campagna a Rio Salso di Mondaino, in provincia di Rimini, dove avrebbero vissuto quasi ininterrottamente fino alla morte. In questo periodo l’amore per il territorio marchigiano e romagnolo e l’interesse per la gastronomia (invero temi tipici di tutta la sua produzione) ispirarono a Tombari l’opera citata I ghiottoni, sorta di opulento ricettario fantastico all’insegna dell’epicureismo e della convivialità. I ghiottoni furono anticipati sul Corriere della sera e in seguito editi in volume da Mondadori nel 1939.
Negli anni successivi, la guerra e le difficoltà che ne conseguirono provocarono in Tombari un periodo di inattività letteraria, durante il quale lo scrittore si avvicinò all’antroposofia di Rudolf Steiner, destinata a incidere sulla produzione futura, in particolare sul romanzo L’incontro (1960).
Dopo la caduta del fascismo, nel luglio del 1943, Tombari aderì alla Repubblica sociale italiana, e nel 1944 si recò a Milano per raggiungere Mussolini, a cui era legato da una lunga amicizia. In questo drammatico frangente Tombari pubblicò per le edizioni Erre Lettera aperta a Benedetto Croce (Venezia 1944), con la quale difese l’Italia rurale impersonata da Mussolini, sostenendo ideali antidemocratici. Il testo nacque in reazione a una lettera falsamente attribuita a Croce (in realtà confezionata ad arte dai fascisti di Salò), nella quale il filosofo, da poco dimissionario del governo Bonomi, si sarebbe scagliato contro la pochezza dei governanti italiani, la pavidità della monarchia e l’arroganza angloamericana (l’episodio è stato ricostruito da Franzinelli, 2016).
Dopo la guerra Tombari abbandonò la professione di insegnante per dedicarsi esclusivamente alla scrittura, sia riordinando e revisionando la produzione precedente sia realizzando nuove opere. Nel 1953 compose la lirica Essere; nel 1954 pubblicò I mesi, anticipati sul Corriere della sera; nel 1955 uscì Il libro di Tonino, dedicato all’infanzia, con cui l’autore vinse il premio Collodi e portò avanti la riflessione sull’educazione e la pedagogia già avviata negli anni Trenta; nel 1960 apparve per Mondadori il romanzo autobiografico L’incontro (una versione revisionata e aggiornata di La vita, nella quale acquista una grande importanza simbolica la figura della prima fidanzata Maria, scomparsa in giovane età). Con L’incontro la casa editrice milanese inaugurò la collana I libri di Fabio Tombari; negli anni seguenti furono pubblicati: Il gioco dell’oca (1966), Pensione Niagara (1969), Renda e Rondò (1972), Le piante (1973), al quale l’autore aveva lavorato per trentacinque anni e in cui è rappresentato il controverso rapporto dell’uomo con la Natura, Il segreto d’oltremare (1976) e Tutti in famiglia (1981).
Tombari morì l’8 giugno 1989 nella casa di Rio Salso, all’età di quasi novant’anni.
Le sue opere sono state tradotte in Austria, Cecoslovacchia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Polonia, Romania e Spagna.
Opere. Le cronache di Frusaglia, Ancona 1927 (alla prima edizione fecero seguito: Tutta Frusaglia. XXXIII cronache, Firenze 1929; Tutta Frusaglia. XXXVIII cronache, Firenze 1931; Tutta Frusaglia. Con l’aggiunta di nuove cronache, Milano 1933; Frusaglia, Milano 1961, 1964; Frusaglia, introduzione di L. Santucci, Milano 1970, 1974); La vita, Milano 1930; La morte e l’amore, Milano 1931; Le fiabe per amanti, Milano 1932; I sogni di un vagabondo, Urbino 1933; Il libro degli animali, Milano 1935, con 16 tavole fuori testo di A. Bucci (poi Milano 1938, 1941, 1955, 1964, 1970); I ghiottoni, Milano 1939 (seguirono due versioni ampliate: I ghiottoni vecchi e nuovi, Milano 1957, e I nuovissimi ghiottoni, Milano 1970); Lettera aperta a Benedetto Croce, Venezia 1944; Il bel giardino. Letture per la 4ª e 5ª classe elementare, Milano 1948; Essere, Bologna 1953, Ancona 1974; I mesi, Roma 1954, Milano 1971; Il libro di Tonino, Milano 1955, 1958, 1962; L’incontro, Milano 1960, 1972 (in una versione leggermente modificata), 1977; Il gioco dell’oca, Milano 1966; Pensione Niagara e altri racconti, introduzione di E. Cipollone, Milano 1969, 1980; Il canto del gallo, Ancona 1969; Il concerto fiorito, Ancona 1969, Fano 1989; Bauci e Filemone, Ancona 1972; Renda e Rondò. Le piante, Milano 1973; Il segreto d’oltremare, introduzione di L. Anselmi, nota critica di F. Scarabicchi, Ancona 1976; Tutti in famiglia, Milano 1981; Fine del mondo. Ercole al bivio, Fano 1986.
Fonti e Bibl.: C. Malaparte, I neoromantici del 900, in La Fiera letteraria, VI (1927), 50, p. 1; G. Titta Rosa, Il premio dei Dieci assegnato a F. T., in Corriere padano, 12 dicembre 1929; A. Tilgher, Gadda, T., Alvaro, in Il Lavoro, 11 aprile 1930 e in Il Popolo, 23 ottobre 1930; G.A. Borgese, T. (Frusaglia) in Corriere della sera, 18 novembre 1930; P. Pancrazi, La corsa al romanzo, in Corriere della sera, 10 dicembre 1931; D. Garrone, T. e il pennacchio, in L’impero d’Italia, 16 febbraio 1939; U. Renda, T., F, in Grande dizionario enciclopedico. Supplemento, Torino 1940, p. 1266; C. Bo, Le Marche e la cultura, in L’Approdo letterario, VII (1961), 14-15, pp. 118 s.; E. Cipollone, F. T. e la sua opera, Milano 1961; I. Scaramucci, F. T., in Letteratura italiana, IV, Milano 1974, pp. 381-398; L. Sacchetti, L’arte di F. T. e i giovani, Cosenza 1975; L’arte e la personalità di F. T. Atti del Convegno..., a cura di G. Galeazzi, presentazione di A. Trifogli, Ancona 1982; G. De Santi, Miti e ideologia di F. T., in Studi urbinati, LXI (1988), pp. 387-397; I segnali della natura. Una giornata di studi su F. T., a cura di M. Ferri, Fano 1989; I libri di F. T., a cura di M. Ferri, introduzione di V. Volpini, Fano 1999; Omaggio a F. T. Atti del Convegno..., Fano-Rio Salso... 1996, a cura di E.L. Morselli, Rimini 1999; G. Tirabosco, F. T. (1899-1989). Cantore della natura tra antitesi e paradosso, Fano 2000 (il volume presenta un’ampia bibliografia degli scritti su Tombari dal 1927 al 2000); M. Marziani, Il paese dei ghiottoni. Il Montefeltro, Frusaglia, il Mare sulle orme di F. T., Milano 2011; Perché F. T.? L’omaggio del borgo a un maestro dimenticato, a cura di M. Giardini, Rimini 2013; M. Franzinelli, L’arma segreta del Duce. La vera storia del carteggio Churchill - Mussolini, Milano 2016, pp. 247-261; G. Mura, Brera e F. T., in Quaderni dell’Arcimatto. Rivista di studi breriani. Studi e testimonianze per Gianni Brera, a cura di A. Brambilla - A. Scemma, 2017, n. 4, pp. 92-100; A. Piscaglia, T., Calvino e il loro Rondò. Omaggio a F. T. nel 90° anniversario della pubblicazione di Frusaglia, Villa Verrucchio 2017.