Ramondino, Fabrizia
Ramondino, Fabrizia. – Scrittrice (Napoli 1936 - Itri 2008). Esordisce nel 1981 con Althénopis, che racconta la Napoli occupata dai Tedeschi, dove emerge la sua attenzione, sospesa tra narrazione e autobiografia, per gli emarginati e i problemi sociali del Mezzogiorno, tematiche ricorrenti in tutta la sua futura opera. Nel 1992 scrive col regista M. Martone la sceneggiatura del film Morte di un matematico napoletano e tre anni dopo affronta il tema della vita itinerante ne In viaggio. Nel 2000 escono due testi d’impegno politico come Polisario. Un’astronave dimenticata nel deserto, dedicato alla lotta per la liberazione del popolo Saharawi nel Sahara algerino, e Passaggio a Trieste, una sorta di diario, debitore delle teorie di Franco Basaglia, incentrato sulla vita dei centri di salute mentale. Nel 2001 R. affronta le tematiche sociali e del lavoro in Bagnoli. Lo smantellamento dell'Italsider (con R. Rossanda, 2001), per poi tornare alla narrativa con Guerra d'infanzia e di Spagna (2001), che racconta con gli occhi di una bambina i rapporti tra il franchismo e il fascismo nella Maiorca degli anni Trenta. Del 2002 è Il libro dei sogni, e due anni dopo esce la silloge di versi Per un sentiero chiaro, che si aggiudica la prima edizione del Premio internazionale di poesia Pier Paolo Pasolini; e nello stesso anno esce Il calore, dieci racconti sulla modificazione dell’antropologia meridionale, tema che ritorna nel 2005 con Arcangelo e altri racconti, nel quale le storie sono ambientate a Napoli. Il tema del forestiero, dell’alterità e del Meridione tornano nell’ultimo romanzo pubblicato in vita La via (2008). Nel 2010 esce postumo Taccuino tedesco 1954-2004, dove R. narra il proprio percorso esistenziale attraverso l'ininterrotta frequentazione delle terre teutoniche.