FABRO, Pietro, beato
La forma originaria del suo nome è Favre o Le Fèvre (lat. Faber). Primo compagno di S. Ignazio di Loiola, nacque a Villaret (Savoia) nell'aprile del 1506; s'incontrò con S. Ignazio nel 1529 a Parigi, dove si era recato (1525) per conseguirvi i gradi accademici. Ordinato sacerdote nel 1534, viaggiò in Italia; a Roma ebbe incarico (1538) di leggere Sacra Scrittura alla Sapienza. Destinato da Paolo III alla dieta di Worms (1540), fu il primo gesuita che entrò in territorio tedesco; assistette a Spira e a Ratisbona (1541) ai colloquî tra cattolici e protestanti; indi nel 1544 visitò quasi tutte le provincie del Belgio, della Spagna e del Portogallo, esplicandovi grande attività in difesa della fede cattolica. La morte, avvenuta in Roma il 1° agosto 1546, gl'impedì di partecipare al concilio di Trento. Fu beatificato da Pio IX il 5 settembre 1872. La sua festa si celebra l'11 agosto. Una raccolta di lettere sue, e di altri a lui, con l'aggiunta di un Memoriale o Autobiografia in latino è nei Mon. hist. Soc. Iesu (Fabri Mon.), Madrid 1914.
Bibl.: G. Boero, Vita, ecc., con trad. ital. del Memoriale, Roma 1873; Cornely-Scheid, Leben des sel. P. Faber, Friburgo in B. 1900. Per le missioni del F. in Germania, vedi B. Duhr, Der erste Jesuit auf deutschem Boden, in Hist. Jahrbuch, XVIII (1897), pp. 792-830.