facundia
" Facondia ", facoltà di parlare con proprietà e ricchezza. Nel presentare le due ineffabilitadi della materia amorosa, connesse all'insufficienza dell'intelletto e della lingua (E certo e' mi conven lasciare in pria, / s'io vo' trattar di quel ch'odo di lei, / ciò che lo mio intelletto non comprende; / e di quel che s'intende / gran parte, perché dirlo non savrei, Cv III Amor che ne la mente 9-13), D. ha lamentato che la lingua non è di quello che lo 'ntelletto vede compiutamente seguace (III 15), e quindi indica nel grado della f. il dislivello tra lingua e pensiero: però che la lingua mia non è di tanta facundia che dire potesse ciò che nel pensiero mio se ne ragiona (IV 3). Più oltre, nell'asserire che da l'abito maggiormente è altri da denominare, assume come esempio l'abito della f., e genericamente definisce questa come bene parlare: e dicemo l'uomo facundo eziandio non parlando, per l'abito de la facundia, cioè del bene parlare (III XIII 8).