fagocitosi
Processo biologico attraverso il quale particelle solide vengono ingerite e digerite da alcuni tipi di cellule o da microrganismi. Nei Mammiferi la f. è affidata a due tipi di cellule, denominate complessivamente fagociti: i macrofagi, diffusi nei tessuti e nel circolo sanguigno, e i microfagi o leucociti polimorfonucleati neutrofili. Questi due tipi di cellule inglobano i microrganismi invasori ed eliminano le cellule vecchie o danneggiate: per es., nell’uomo, ogni giorno i macrofagi fagocitano più di 1011 eritrociti ormai vecchi. Le particelle da fagocitare aderiscono alla superficie del fagocito e la membrana della cellula si invagina per formare una tasca. Successivamente questa tasca, che contiene la particella, forma un vacuolo intracellulare, il fagosoma, che poi si fonde con uno o più lisosomi per formare i lisosomi secondari, nei quali la particella estranea viene degradata. La degradazione delle particelle è dovuta in parte a enzimi e in parte alla formazione di derivati tossici dell’ossigeno, quali superossidi, acqua ossigenata, radicali idrossilici. Le sostanze che non possono essere digerite rimangono nei lisosomi secondari e formano i corpi residui. Il riconoscimento delle particelle da fagocitare avviene mediante recettori specializzati disposti sulla superficie dei fagociti.