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FALANGE macedone

di Plinio Fraccaro - Enciclopedia Italiana (1932)
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FALANGE macedone

Plinio Fraccaro

Quando i re macedoni organizzarono come fanteria di linea i contadini del regno, onorandoli del titolo di πεζεταῦροι, compagni a piedi del re, essi adottarono l'ordinanza degli opliti delle città greche, la falange (ϕάλαγξ, v. esercito: Grecia), con alcune modificazioni suggerite e dai progressi che la tattica greca aveva fatto per opera dei mercenari e dal fatto che i fanti macedoni non potevano competere per addestramento e capacità d'iniziativa individuale con gli opliti greci. La falange macedone, perfezionata specialmente da Filippo II, fu perciò congegnata per agire esclusivamente come massa, nell'urto e nella resistenza, e risultò quindi un'ordinanza lineare di fanteria, profonda almeno 8 uomini (la profondità normale delle falangi greche), ciascuno dei quali occupava tre piedi (fra 80 e 90 cm.) di fronte, che potevano essere ridotti, nel caso particolare del συνασπισμός, a 1 1/2.

L'arma principale dei falangiti era la sarissa, un'asta da urto molto più lunga delle aste dei Greci, inservibile quindi per la lotta individuale, ma formidabile se usata in massa. I dati degli antichi sulla lunghezza delle sarisse variano da m. 5,5 a 7; a ogni modo le sarisse protese in avanti e tenute con due mani dagli uomini delle prime cinque file, sopravanzando la prima, formavano una selva di punte sulla fronte della falange: ogni uomo ne aveva cinque dinanzi a sé. Nessun'altra ordinanza permetteva di addensare tante punte d'arma da urto su una fronte di pari estensione. Gli uomini delle ultime file tenevano le sarisse oblique in avanti e in alto, costituendo una protezione contro le armi da getto. Le altre armi del falangita avevano poca importanza: corta spada, piccolo scudo rotondo, di poco più di 50 cm. di diametro, che permetteva l'uso anche del braccio sinistro per impugnare la sarissa, elmo e schinieri, e, probabilmente, corazza di cuoio o di tessuto.

Nella lotta frontale in terreno pianeggiante e aperto, la falange era formidabile: si dice che Paolo Emilio tremò, quando la vide avanzarsi all'attacco a Pidna. Essa era invece impotente contro gli attacchi sui fianchi, che dovevano essere protetti da truppe leggiere e da cavalleria e la cui sicurezza dipendeva perciò dalla forza d'attacco o di resistenza di queste truppe; per compiere qualsiasi movimento di fianco, il falangita doveva raddrizzare la sarissa e rimanere così disarmato (perciò il raddrizzare le sarisse valeva come segno di resa). Inoltre ogni ineguaglianza del terreno e anche un insufficiente addestramento delle truppe, poteva produrre disordine e intervalli nell'ordinanza, che, rotta, era perduta. Vantaggi e difetti della falange in confronto della legione manipolare romana sono magistralmente esposti da Polibio, XVIII, 28 seg.; conquistatrice dell'Oriente, la falange macedone soggiacque alla legione romana alle Cinoscefale e a Pidna e in tutte e due le giornate essa, per circostanze avverse, non poté spiegare la sua potenza d'urto.

La falange di Alessandro non aveva comandante unico e i comandanti delle varie τάξεις che la componevano (6 di circa 1500 uomini al passaggio in Asia, divise in λόχοι e σκηναί o δεκάδες) prendevano ordini direttamente dal re o dal generale preposto temporaneamente a una sezione dell'esercito. Nella battaglia, la falange costituiva il centro dello schieramento, e sebbene l'attacco decisivo fosse riservato di solito alla cavalleria dell'ala offensiva, la falange era chiamata a collaborarvi strettamente attaccando di fronte la linea avversaria, mentre la cavalleria mirava a sfondarla per rovesciarsi poi sul fianco e alle spalle del nemico. Le falangi dei successori di Alessandro divennero sempre più pesanti; la profondità normale fu portata a 16 uomini, e 32 ne aveva la falange di Antioco a Magnesia. Esse perdettero quindi quella mobilità che aveva ancora la falange di Alessandro. Gli scrittori di tattica menzionavano varie manovre che la falange avrebbe dovuto eseguire: marce di fianco, formazione in quadrato, schieramento su doppia linea; ma non sappiamo se praticamente tali manovre potevano essere eseguite con profitto.

Bibl.: H. Droysen, Heerwesen und Kriegführung der Griechen, nella 2ª ed. del Lehrbuch d. gr. Antiq. del Hermann, II, ii, Friburgo in B. 1889, p. 171; J. Kromayer, in Kromayer-Veith, Heerwesen und Kriegführung der Griechen und Römer, Monaco 1928, p. 95 seg.; H. Berve, Das Alexanderreich auf prosopographischer Grundlage, I, Monaco 1926, p. 112 (concitazioni della letteratura più antica); H. Delbrück, Geschichte der Kriegskunst, I, 3ª ed., Berlino 1920, p. 167 e spec. 419 (con ampia polemica e ipotesi troppo audaci); A. v. Domaszewski, Die Phalangen Alexanders und Caesars Legionen, in Sitzungsb. d. Heidelberger Akad., Ph. hist. Kl., 1926.

Vedi anche
sarissa Lunga lancia (5,50 m nel 2° sec. a.C.) in uso nella falange macedone. Fu poi adottata dagli eserciti dei diadochi, degli Spartani, Etoli e Achei, almeno fino alla battaglia di Pidna (168 a.C.). Era impugnata a due mani, appoggiata contro il fianco, orizzontalmente al terreno. falange Anatomia Ciascuno dei segmenti ossei che costituiscono lo scheletro delle dita: 1ª f., 2ª f. (o falangina), 3ª f. (o falangetta, o f. ungueale o distale). Parte terminale dei pilastri dell’organo del Corti, a forma di lamina slargata. Storia Nell’antica Grecia, particolare ordinamento delle fanterie ... ipaspisti Nell’esercito dell’antica Macedonia, in origine i soldati della guardia scelta del sovrano e in seguito un corpo di fanteria armato più alla leggera della falange. pezeteri I soldati della fanteria pesante dell’antico esercito macedone. Distinti in diversi corpi, secondo le diverse regioni del regno, col riordinamento militare di Filippo II formarono la falange. Erano coperti di armatura difensiva e dotati di spada e sarissa. Sotto Alessandro Magno erano distribuiti in ...
Tag
  • LEGIONE ROMANA
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  • SCHINIERI
Vocabolario
macèdone
macedone macèdone agg. e s. m. e f. [dal lat. Macĕdo(n) -ŏnis, sost., gr. Μακεδών -όνος]. – Della Macedònia, regione storica della penisola balcanica, oggi politicamente divisa fra Bulgaria (10%), Grecia (51%) e la cosiddetta Repubblica...
falange
falange s. f. [dal lat. phalanx -angis, gr. ϕάλαγξ -αγγος, nel sign. militare; quanto al sign. anatomico, Aristotele chiama «falange» la serie delle ossa di ciascun dito che si susseguono come i soldati nella falange: nel medioevo il nome...
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