Falangi libanesi (ar. al-kata'ib al-lubnaniyya)
(ar. al-kata’ib al-lubnaniyya). Formazione politico-militare nazionalista libanese, nata nel 1936 sul modello della Falange spagnola, per combattere l’occupazione coloniale francese. Inizialmente multiconfessionali, le F.l. divennero la milizia della comunità cristiano-maronita durante la guerra civile libanese del 1975-90, sotto il comando della famiglia Giumayyil. Nel 1982, in risposta ad alcuni lanci di razzi palestinesi dal territorio del Libano, Israele invase il Paese. Le F.l. si schierarono con gli israeliani in funzione anti-islamica e anti-palestinese. All’indomani dell’attentato che uccise il loro leader, B. Giumayyil, alla vigilia della sua ascesa alla presidenza della Repubblica (14 sett. 1982), le F.l. si resero protagoniste, col placet israeliano, del massacro ai campi profughi palestinesi di Sabra e Chatila, che in seguito l’ONU definì «un atto di genocidio». Dopo gli accordi di Ta’if (1989) le F.l. rimasero parte delle Forze libanesi, che nel corso degli anni avevano assorbito tutte le varie falangi armate cristiane; come forza politica, hanno oscillato fra una politica favorevole alla Siria e posizioni antisiriane.