FALCHI (fr. faucons; sp. halcones; ted. Falken; ingl. hawkes)
Sono uccelli di preda diurni appartenenti all'ordine Accipitres, famiglia Falconidae. Si distinguono per i seguenti caratteri: becco di tipo accipitrino, fortemente arcuato; unghie acute generalmente molto arcuate, mirabilmente atte ad afferrare, offendere e difendere. La famiglia comprende varie sottofamiglie, delle quali qui trattiamo quella dei Falconini (Falconinae); è composta di un solo genere (Falco L., 1758), cosmopolita, con circa 60 forme; 13 di esse sono italiane.
Le grandi specie sono: il Falcone (lat. scient. Falco p. peregrinus Tunst.): ala lunga 295-382 mm.; stazionario, nidifica, però più facile ad aversi nell'inverno e di doppio passo, scarso o raro; il Falcone siberiano (lat. scient. F. peregrinus calidus Lath.), ala lunga 365-390 mm.; sembra irregolare e raro nell'inverno, catturato sinora soltanto in Sardegna; mancano notizie; il Falcone minore (lat. scient. F. p. brookei Sharpe), ala lunga 280-340 mm.; stazionario e nidificante sulle isole e isolette mediterranee, e sul continente; il Falcone di Barberia (lat. scient. F. p. pelegrinoides Temm.), ala lunga 273-332 mm., di comparsa irregolare e rara, dieci catture registrate in Italia; il Lanario (lat. scient. F. biarmicus feldeggii Schl.), ala lunga 309-375 mm.; stazionario, nidifica sporadicamente, non uniformemente distribuito, facile ad aversi soltanto dalle Puglie (copioso) e dalla Calabria; il Sacro (lat. scient. F. cherrug cherrug Gray), ala lunga 350-410 mm., irregolare, raro, catturato più facilmente in Calabria; il Girifalco (lat. scient. Falco rusticolus islandus Brünn), ala lunga 360-428 millimetri; una sola cattura registrata, presso Venezia. Le piccole specie sono: il Falco della Regina (lat. scient. F. eleonorae Gené), ala lunga 310-330 mm.; stazionario e nidificante sulle isole e isolette mediterranee, irregolare e raro sul continente; il Lodolaio (lat. scient. F. s. subbuteo L.), ala lunga 252-280 mm.; di passo e invernale, inegualmente distribuito, abbastanza frequente, non nidifica; lo Smeriglio (lat. scient. F. columbarius aesalon Tunst.), ala lunga 200-233 mm.; come il precedente; il Gheppio (v.; lat. scient. F. t. tinnunculus L.), ala lunga 235-270 mm., stazionario, ovunque comune; il Falco grillaio (lat. scient. F. n. naumanni Fleisch.), ala lunga 220-250 mm.; estivo, comune e nidificante a sud della Toscana; il Falco cuculo (lat. scient. F. v. vespertinus L.), ala lunga 235-270 mm.; di passo soprattutto in primavera, scarso nell'autunno, abbondante a sud della valle Padana, non nidifica.
I falchi sono uccelli predatori per eccellenza, fieri, astuti, ardimentosi, si nutrono di preda viva che cacciano volando; le specie minori, anche, e talora prevalentemente, d'insetti; le specie maggiori vennero usate con successo nel Medioevo per la caccia e s'adoperano ancora (v. falconeria); le femmine sono sempre maggiori in statura dei maschi, sicché le dimensioni maggiori date per l'ala spettano alle femmine; depongono uova macchiate, senza far nido o in nidi rozzissimi. Sono uccelli molto dannosi alla selvaggina; sono utili invece il Falco grillaio e il Falco cuculo, quali grandi distruggitori d'insettì dannosi, e forse anche il Gheppio. Le loro carni sono coriacee e immangiabili.
Falchi esotici. - I falchi (Falconidae), forse in relazione alla grande potenza del loro volo, sono sparsi per tutto il mondo e non è facile istituire per essi rapporti precisi tra la sistematica e la distribuzione geografica. Le albanelle (Circus) per esempio, sono cosmopolite e per la maggior parte migranti, ma una specie vive esclusivamente nelle Mascarene (C. maillardi Verr.), un'altra (C. macroscelis New.) a Madagascar, una nella Nuova Zelanda (C. gouldi Bp.) e una (C. wolfi Gurney) nella Nuova Caledonia e nelle Isole Figi. Gli Astori (Astur), pure cosmopoliti, hanno rappresentanti nell'Arcipelago di Bismarck, nelle Salomone, a Madagascar, nelle Figi (A. rufitorques Peale) e in altre isole e località delle più lontane parti del mondo, eccettuata l'America Meridionale che ne è priva. Una poiana abita le isole Galápagos (Buteo galapagensis Gould) e un'altra l'arcipelago delle Hawaii (B. solitarius Peale). Qualche genere è localizzato e insulare, come Harpa nella Nuova Zelanda, Henicopernis nella cerchia della Nuova Guinea e dell'Arcipelago di Bismarck, altri nelle Filippine, nel Madagascar, ecc.
L'America Meridionale ospita l'intera sottofamiglia dei Polyborinae, la quale conta tre generi con circa una dozzina di specie. Sono detti anche Falchi-avvoltoi perché la forma allungata del loro becco, diritto alla base e leggermente curvo all'estremità, itarsi alti e sottili, con dita di lunghezza media terminate da unghie aguzze e poco incurvate, li fanno somigliare alquanto agli avvoltoi, dei quali ricordano anche alcune abitudini, come quella di mangiare carogne di animali e molte immondizie che, nei villaggi e dalle capanne, vengono gettate fuori. I Polibori più noti sono il Chimachima (Milvago chimachima Vieill.), il Chimango (Milvago chimango Vieill.) e il Traro o Caracara (Polyborus tharus Mol.) tutti del Brasile e di altri paesi sudamericani. È pure sudamericano il più grande tra i falconidi, l'Arpia (Thrasaetus harpyia L.) v., uccello più forte e più grosso di un'aquila, predatore di scimmie, di bradipi e di altri grossi animali. Uccide anche fanciulli che trascina seco.
L'Australia conta soltanto quattro generi esclusivi, rappresentati ognuno da una sola specie; più notevole per la sua mole è Uroaetus audax Lath. o Aquila australiana, predatrice, fra l'altro, di canguri.
Tra le forme esclusivamente africane è molto caratteristico il Falco giocoliere (Helotarsus ecaudatus Daud.) frequente anche in Eritrea, grosso come un aquilotto, nero opaco a dorso e coda castagni e remiganti secondarie parzialmente bianche. Le penne del capo lunghe e larghe sono erettili e formano una specie di grande collare; la coda è brevissima. La regione orientale, e più precisamente l'Indocina e la Malesia, ospitano varie specie del genere Microhierax, i più piccoli tra i falchi; alcuni di essi non superano la mole di un'averla. Sono predatori di minuscoli uccelli come i bengalini. (V. tav. a colori).