FALSTER (A. T., 65)
Isola della Danimarca, posta a sud di Seeland e vasta 514 kmq. Ha forma di triangolo, il cui vertice meridionale, detto Gedser Odde, a 40 km. dalle coste tedesche, rappresenta il punto più meridionale della Danimarca. Separata da Laaland a O., per mezzo del Guldborgsund e da Msen a NE., per mezzo delGransund, l'isola è costituita da un basamento di calcari del Senoniano coperti da terreni quaternarî, a eccezione dell'estremità S., dove la coltre è di terreni paleocenici. I terreni sciolti sono costituiti, in gran parte, da feracissime marne; nella topografia dell'isola prevalgono pianure moreniche debolmente ondulate. Il punto più alto, Nørre Vedby Bavnehøj, a NO., è a soli 44 m. s. m. La costa meridionale è assai bassa, onde si è dovuto proteggerla dalle inondazioni con alcune dighe. Il mare, intorno, è poco profondo (meno di 15 m.) e molte insenature vennero chiuse da dighe e trasformate in terre prosciugandole internamente: all'estremitb sud, una depressione allungata, Bøtø Nor, rappresenta un lago costiero disseccato. Il 50% circa del territorio dell'isola è coltivato, il 10% è coperto da boschi, il resto è terreno incolto, prato o pascolo. L'agricoltura è fiorente e dà principalmente orzo, frumento e barbabietola. Con Laaland, Falster costituisce, infatti, il centro dell'industria zuccheriera danese: sulle due isole complessivamente si avevano, nel 1930, ben 208 kmq. di terreno piantati a barbabietola. L'isola contava 13.750 ab. nel 1801; 20.995 nel 1840; 34.435 nel 1901; 44.730 nel 1930 (87 per kmq.) Possiede due città: Nykjøbing (14.000 ab.), sul Guldborgsund, unita con un ponte a Laaland, e Stubbekjøbing (2100 ab.), sul Grønsund. Falster è attraversata dalla linea continentale Copenaghen-Gedser-Berlino.
Nel Medioevo Falster e Laaland furono esposte alle incursioni dei pirati vendi, i quali s'insediarono anche in esse. Nella loro toponomastica, e forse anche in alcuni caratteri somatici degli abitanti (fra i quali abbonda la brachicefalia), sono rintracciabili influssi slavi.