Falterona
Monte dell'Appennino tosco-romagnolo, che si erge tra il Casentino, il Mugello e le valli romagnole del Ronco e del Montone. Vi si trovano le sorgenti dell'Arno.
D. nomina il F. in Cv IV XI 8 Veramente io vidi lo luogo, ne le coste d'un monte che si chiama Falterona, in Toscana, dove lo più vile villano di tutta la contrada, zappando, più d'uno staio di santalene d'argento finissimo vi trovò, che forse più di dumilia anni l'aveano aspettato.
L'affermazione dantesca, e il fatto che il F. sia visibile da Firenze, sono prove sufficienti a dimostrare che D. vide di persona il monte. Su ciò concordano autori come il Revelli (Italia 10, 142-143), l'Ampère, il Beni, il Bassermann (Orme 67, 606). È contestata, invece, una sua eventuale ascesa sul monte. Il Bassermann (ibid 606), in polemica con il Beni, sostiene che non si può affermare con sicurezza che D. vi sia salito, poiché nella citazione del Convivio egli parla soltanto dei declivi del F.; e che non è, invece, inverosimile che il luogo ove egli vide disseppellire il tesoro non sia la cosiddetta " Buca del Tesoro " (menzionata anche dal Beni), ove anche nel 1838 fu scoperto un ricco tesoro di bronzo, e che si trova notevolmente al disotto della vetta. In polemica con l'Ampère, che sostiene l'ascesa di D. sulla base dell'altra citazione del F. (Pg XIV 17, all'inizio della descrizione del corso dell'Arno), egli afferma (ibid 67-68) che la descrizione del corso del fiume fornisce piuttosto l'idea che D. ne segua il percorso di luogo in luogo, anziché quella che l'osservi da un solo luogo.
Per alcuni commentatori antichi, come il Lana e l'Ottimo, F. è una " contrada " di proprietà dei conti Guidi; per Pietro è una " altissima Alpe ", mentre per il Buti è " uno colle ".
Per quanto riguarda l'interpretazione di alcuni versi successivi alla citazione del Purgatorio, riguardanti la zona d'origine dell'Arno, quindi ovviamente il F., e in particolare per il pregno del v. 31, si veda Arno; Casentino.
Bibl. - J.-J. Ampére, Voyage dantesque, in La Grèce Rome et D., Parigi 1870, 71; C. Beni, Guida illustrata del Casentino, Firenze 1889, 171, 186.