FALUN (A. T., 63-64)
Vecchia città mineraria della Svezia, capoluogo della provincia (län) di Kopparberg; è situata non lungi dal lago Runn, nella parte più agricola della Dalecarlia. Elevata al rango di città nel 1624, essa è il centro di questa regione che, specie all'inizio dell'evo moderno, ebbe parte essenziale nella fondazione dell'indipendenza svedese. Nei secoli XVI e XVII, per 100 anni, la sua miniera di rame, ora poco redditizia, fu la maggior produttrice del mondo e precisamente con i cespiti tratti da essa vennero finanziate le guerre che assicurarono la potenza svedese. Le miniere appartengono alla Stora Kopparbergs Bergslags Aktiebolag, la più antica società industriale della Svezia e forse del mondo intero, poiché esiste da prima del 1347. Il ruscello Falú divide la città in due parti all'incirca uguali, di cui quella a oriente ha fisionomia moderna, mentre quella a occidente possiede ancora un buon numero di vecchie case, tinte per lo più in rosso e annerite dal fumo dei forni d'arrostimento. Falun contava 4800 ab. nel 1800, scesi a 4450 nel 1850, 9600 nel 1900 e 13.370 nel 1930. Nel 1924 possedeva 37 fabbriche, con 833 operai, il valore totale della produzione delle quali fu valutato a 8.091.000 corone svedesi. Non lungi dalla città, a OSO., unito a essa da una linea ferroviaria, è l'importante nodo ferroviario di Borlänge con la centrale idroelettrica di Bullerforsen; poco distanti sono pure Domnarvet, con un grande stabilimento siderurgico, e Kvarnsveden, con una grande cartiera. La linea Gävle-Dala congiunge Falun alle regioni del nord e al porto d'esportazione e d'importazione di Gävle, sulla costa orientale.
Monumenti. - La città possiede una chiesa medievale e un'altra del sec. XVII, opera di Hans Ferster, a tre navate con alta torre di laterizio, ricca d'iscrizioni funerarie, di stucchi, ecc. Fino a tempi recenti le costruzioni di Falun erano in legno, come nella maggior parte delle città svedesi, e solo poche, come il palazzo comunale e la residenza del governatore (originariamente abitazione d'un ricco borghese) in pietra. Si conservano ancora molte vecchie case di legno, che col loro colore rossastro dànno un'impronta caratteristica alla parte antica della città. All'antica corporazione dei minatori appartiene un certo numero di edifici interessanti, tra cui il cosiddetto "Pozzo Grande", costruito nel sec. XVIII, a due piani, con mura fatte di scorie fuse, ora sede d'un museo importantissimo d'arte mineraria. Nella sala delle adunanze della corporazione v'è una notevole raccolta di ritratti, soprattutto di re di Svezia. Ultimamente la città si è arricchita d'un museo folkloristico delle campagne della Dalecarlia.