Faringe
La faringe (dal greco ϕάρυγξ), funzionalmente divisa tra apparato respiratorio e apparato digerente, è un condotto muscolomembranoso situato anteriormente alla colonna cervicale e compreso fra narici interne e limite superiore di laringe ed esofago. Superiormente e posteriormente è delimitata dallo scheletro assile, lateralmente ha pareti completamente muscolari.
Dal punto di vista funzionale, la faringe può essere suddivisa in tre zone: la rinofaringe che è in rapporto con l'apertura posteriore delle fosse nasali ed è sede della tonsilla faringea (o tonsilla adenoidea); l'orofaringe, contenente le tonsille palatine, separata dalla rinofaringe per mezzo del palato molle e delimitata inferiormente dall'osso ioide situato alla base della lingua; la laringofaringe, più stretta, che unisce l'orofaringe al canale esofageo. Il materiale alimentare introdotto nella bocca, con la quale la faringe comunica mediante l'istmo delle fauci, raggiunge l'esofago transitando attraverso l'orofaringe e la laringofaringe, le quali sono tappezzate da un epitelio pavimentoso stratificato, molto più resistente agli insulti meccanici e chimici rispetto al corrispondente epitelio pavimentoso semplice presente nella rinofaringe. L'aria inspirata tramite le narici, invece, transita lungo la rinofaringe e raggiunge gli organi respiratori dopo aver attraversato la glottide compresa nella laringe.
Il movimento del bolo alimentare è favorito dall'azione di fibre elastiche collegate ai muscoli scheletrici presenti nella faringe (muscoli palatofaringeo, stilofaringeo e palatali), i quali determinano l'innalzamento del palato molle e della parete faringea. Dal momento che i muscoli palatali sono coinvolti anche nell'apertura delle tube d'Eustachio, situate nell'orecchio, la deglutizione aiuta a compensare le modificazioni della membrana timpanica dovute a repentini cambiamenti della pressione esterna.
Nella respirazione, la faringe rappresenta un canale di connessione tra il naso, con il quale comunica tramite le coane (narici interne) e la laringe. L'ingresso dell'aria, che nel naso è liberata dalle particelle estranee e riscaldata grazie alla ricca vascolarizzazione dell'epitelio, è determinato dai movimenti inspiratori dei muscoli intercostali e del diaframma, senza intervento attivo della faringe. Analogamente, l'espulsione dell'aria è provocata dal rilascio delle fibre muscolari diaframmatiche che induce un aumento della pressione intratoracica. Poiché la faringe occupa una posizione strategica in relazione alla comunicazione con l'ambiente esterno, importanti organi linfoidi, le tonsille, sono adibiti alla sorveglianza immunologica delle varie sezioni faringee che sono esposte ad alto rischio d'infezioni. La tonsilla adenoidea, compresa nell'area della rinofaringe, controlla l'eventuale ingresso di agenti patogeni tramite la respirazione, mentre le tonsille palatine sorvegliano la zona orofaringea.
Sebbene nell'uomo e in tutti i Vertebrati superiori la faringe rappresenti soltanto un breve tratto di connessione tra cavità buccale e nasale, da una parte, ed esofago e laringe, dall'altra, nella storia evolutiva del regno animale essa occupa un posto fondamentale nell'origine sia dell'apparato respiratorio sia dell'apparato circolatorio annesso. È dalla zona della faringe, infatti, che si sono sviluppati dapprima gli apparati respiratori dei primi Cordati, poi le branchie dei Pesci e, infine, i polmoni.
La faringe compare per la prima volta nei Platelminti (vermi piatti) sotto forma di canale di connessione tra bocca e cavità digerente e mantiene una funzione esclusivamente digestiva fino al phylum dei Cordati. Nella planaria (Platelminti) e nel lombrico (Anellidi), per es., rappresenta una struttura muscolare, estroflettibile o fissa, utilizzata in entrambe le specie per aspirare il cibo e lacerarlo in pezzi molto piccoli; nei Nematodi (vermi filiformi) è spesso provvista di dentelli acuminati, che permettono a questi animali, per la maggior parte parassiti, di agganciarsi alle pareti delle cavità interne dell'ospite. I Nematodi sono di piccole dimensioni e pertanto la loro respirazione avviene per assorbimento dell'ossigeno attraverso l'epidermide. La respirazione cutanea persiste in alcuni Vertebrati, come le anguille e gli Anfibi, nei quali, tuttavia, sono già presenti organi respiratori specifici, in quanto l'epidermide spessa e poco vascolarizzata e l'aumento delle dimensioni corporee non consentono efficienti scambi gassosi. Dato che nei Vertebrati più primitivi l'acqua è il mezzo di veicolazione sia dell'ossigeno sia del cibo, le strutture specifiche per gli scambi gassosi si sviluppano in relazione al punto di ingresso dell'acqua, nella regione anteriore del canale digerente. Negli anfiossi (Cefalocordati) la faringe è ancora correlata soprattutto con l'introduzione di cibo, in quanto le fessure branchiali provviste di ciglia che collegano la faringe con l'esterno sono deputate soprattutto alla raccolta di particelle alimentari. Analogamente, nei Tunicati (Urocordati) la faringe forma il cestello branchiale, all'interno del quale le particelle alimentari vengono setacciate e agglutinate da un secreto mucoproteico che è prodotto dalle cellule epiteliali dell'endostilo, una struttura specializzata presente sul pavimento della faringe.
Nei primi Vertebrati fossili, alcune regioni della faringe si specializzano nella funzione respiratoria e formano le branchie interne, mentre la faringe stessa assume una struttura bilaterale associandosi a uno scheletro cartilagineo. L'acqua fluisce dalla bocca e torna verso l'esterno attraversando le fessure branchiali, e nel suo passaggio le branchie permettono gli scambi gassosi con il torrente circolatorio. Tra due fessure branchiali successive, infatti, sono presenti sia gli archi scheletrici sia gli archi aortici: i primi costituiscono le strutture scheletriche di sostegno delle fessure branchiali, i secondi sono vasi sanguigni che attraversano le branchie. Queste strutture sono indicate complessivamente come archi branchiali. Nelle varie classi di Vertebrati, a partire dagli Agnati (lamprede) gli archi branchiali subiscono una riduzione e una specializzazione con la comparsa sia della struttura scheletrica di sostegno della bocca, le mascelle, sia di organi respiratori con annessi apparati circolatori, derivati rispettivamente dagli archi branchiali anteriori e posteriori. Negli Agnati la faringe riveste un ruolo fondamentale anche come organo respiratorio, in quanto determina il flusso di acqua con variazioni ritmiche del diametro. Nei Pesci cartilaginei, come gli squali, invece, la faringe, ampia e lunga, presenta una serie di fessure su ciascun lato che hanno funzioni leggermente diversificate: le prime due, più piccole e specializzate, formano lo spiracolo e sono seguite da cinque o sette paia di fessure branchiali, alle quali sono associate le branchie. Con lo sviluppo dei polmoni e con il passaggio alla terraferma, il volume e l'importanza della faringe nella funzione respiratoria subiscono un rapido declino. Negli Amnioti adulti la faringe diviene piuttosto breve e si associa allo sviluppo della regione del collo. Da un diverticolo della regione faringea posteriore si originano i sacchi polmonari. Nei Mammiferi la regione faringea è limitata a quella porzione in cui la via respiratoria e il canale digerente si incrociano. La faringe dei Mammiferi comunica con la laringe attraverso la glottide e con l'orecchio medio tramite l'apertura delle tube di Eustachio, le quali rappresentano modificazioni della tasca ioidea e dello spiracolo. Di origine faringea sono le tonsille faringee (o tonsille adenoidee), che derivano dalla prima tasca branchiale, la tiroide (pavimento faringeo), le paratiroidi e il timo (seconda e terza tasca branchiale).
La faringe deriva dalla regione anteriore dell'intestino primitivo, che si forma a partire dalla 4ª settimana di vita intrauterina e dalla cui estremità caudale hanno origine anche i derivati faringei (timo, tiroide e paratiroidi) e l'apparato respiratorio. La parete interna della faringe dà luogo alle tasche branchiali che, approfondendosi, si incontrano con solchi originatisi nella parete esterna, senza però fondersi a costituire fessure branchiali e organi respiratori. La struttura faringea definitiva è rappresentata dalla regione che rimane dopo la formazione dell'apparato respiratorio, del palato e della lingua. La rinofaringe comunica con le cavità nasali, mentre si continua con l'orofaringe all'altezza del palato molle. Nelle pareti laterali della rinofaringe si aprono le tube faringotimpaniche, mentre la lamina muscolare interna degli archi branchiali posteriori si estende a circondare l'entoderma, dando origine ai muscoli faringei. Il limite tra orofaringe e cavità buccale è segnato da una piega, anteriore alla fossa tonsillare, denominata pilastro anteriore delle fauci, mentre la laringofaringe è delimitata anteriormente dall'epiglottide e posteriormente dall'esofago.
4. Patologia (Red.)
La patologia della faringe comprende malformazioni congenite, lesioni causate da agenti fisici (traumi, ustioni) o chimici (causticazioni), formazioni tumorali benigne e maligne (cisti, fibromi, sarcomi ecc.), disturbi funzionali di vario tipo (turbe della sensibilità, spasmi e paralisi del velopendulo o dei muscoli costrittori della faringe dovuti a lesioni del IX o X paio di nervi cranici). Particolarmente frequenti sono le infiammazioni, denominate faringiti. La faringite è una infiammazione acuta o cronica della mucosa faringea causata da agenti infettivi (virus, batteri) e spesso favorita da perfrigerazioni. Le forme acute si manifestano con disturbi irritativi locali e talora anche febbre. Possono essere seguite da cronicizzazione. La mucosa si presenta arrossata con piccole salienze grigio-rosee. I sintomi sono bruciori, senso di vellichio, tosse stizzosa, secca o accompagnata da scarso escreato, in genere mucoso. Nelle forme croniche è presente catarro della laringe, delle cavità retronasali e delle tube di Eustachio.
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