Farisei
Setta giudaica, famosa per il suo attaccamento alle tradizioni dei padri e per l'osservanza materiale della legge. A causa dell'ipocrisia duramente rinfacciata loro dal Vangelo (cfr. Matt. 23, 2-36), il termine F. (dall'aramaico perišājjā') divenne quasi sinonimo di ipocriti e di corrotti. D. lo usa in questo senso in If XXVII 85 (Lo principe d'i novi Farisei, dove la parola designa i prelati della curia romana). Altrove il vocabolo ritorna nella rievocazione di episodi evangelici: deliberazione di far condannare Gesù piuttosto che esporre tutto il popolo all'ipotetico pericolo di rappresaglie (If XXIII 116 ss.; cfr. Ep XI 1).
Come si vede, D. riversa tutta la colpa sui F., mentre in realtà essa va ascritta in misura maggiore ai loro antagonisti, cioè ai Sadducei. In Ep XV 5 si ricorda l'astio dei F. nei riguardi di Gesù citando l'episodio descritto in Matt. 21, 12-17: i F. si sdegnano per l'ovazione della gente. Si vede che il poeta prende il termine in pratica come equivalente a " Ebrei avversari di Gesù "; nel testo di Matteo, infatti, protagonisti dell'episodio sono piuttosto i sacerdoti e gli scribi.