Granger, Farley (propr. Farley Earle)
Attore cinematografico e televisivo statunitense, nato a San José (California) il 1° luglio 1925. A partire da Rope (1948; Nodo alla gola o Cocktail per un cadavere) di Alfred Hitchcock, e poi in numerosi altri film interpretati fino ai primi anni Cinquanta, con il suo aspetto gentile e i tratti del viso delicati, G. ha disegnato in maniera convincente il personaggio del giovane fragile e nevrotico, il cui struggente fascino, ben lontano dagli stereotipi maschili dell'epoca, appare sempre turbato da un segreto disagio e da un profondo senso di inadeguatezza.
Dopo gli studi alla North Hollywood High School, aveva esordito sul grande schermo all'età di diciotto anni, su indicazione del produttore Samuel Goldwyn, nel ruolo di un ragazzo russo, in un celebre film filosovietico di propaganda bellica diretto da Lewis Milestone, The North star (1943; Fuoco a Oriente). In Rope, film che lo promosse immediatamente al rango di star, Hitchcock gli affidò il personaggio di un giovane e tormentato studente, complice di un delitto e destinato a essere scoperto, insieme all'amico più sfrontato, dal proprio professore (James Stewart). Hitchcock ne valorizzò di nuovo l'ambiguità inquietante, e in fondo innocente, in un altro suo 'perverso' capolavoro, Strangers on a train (1951; L'altro uomo o Delitto per delitto). Ancora una volta il personaggio di G., un campione sportivo, è la vittima più o meno consenziente di un raggiro delittuoso, costretto a disputare una memorabile partita a tennis che è anche una corsa contro il tempo, prima dell'epilogo su una giostra spinta a velocità folle. Il successo ottenuto con questo film consolidò quello già raggiunto due anni prima quando era stato protagonista del film d'esordio di Nicholas Ray, They live by night (1949; La donna del bandito), in cui delineava la figura di uno sventurato, giovane rapinatore in fuga, dalle implacabili forze dell'ordine assieme alla moglie incinta (Cathy O'Donnell). Questa parabola alla Bonnie e Clyde, di cui Robert Altman avrebbe realizzato un quarto di secolo più tardi un notevole rifacimento, Thieves like us (1974), presentava l'attore, in anticipo sullo stesso James Dean, come emblema di una disperata e positiva ribellione giovanile dalle forti connotazioni anti-istituzionali. A ribaltare tale assunto provvide Luchino Visconti, che, partendo dall'omonimo racconto di C. Boito, in Senso (1954) affidò a G. la parte di un ufficiale austriaco disertore, infido, venale e arrogante, che circuisce con la sua irresistibile bellezza una matura e piacente contessa veneziana, interpretata da Alida Valli.Una volta raggiunta la soglia dei trent'anni l'attore vide declinare improvvisamente la propria fama, tanto che nei decenni successivi si dedicò soprattutto alla televisione, tornando in modo sporadico al cinema, per es., nell'ottimo thriller spionistico Le serpent (1973; Il serpente) di Henri Verneuil, ma accettando anche di comparire in Italia in western come Lo chiamavano Trinità (1970) di E.B. Clucher (Enzo Barboni), in thriller morbosi come La rossa dalla pelle che scotta di Renzo Russo e Alla ricerca del piacere di Silvio Amadio, entrambi del 1972, o in polizieschi come Rivelazioni di un maniaco sessuale al capo della squadra mobile di Roberto Montero Bianchi, ancora del 1972, e La polizia chiede aiuto (1974) di Massimo Dallamano.