FARNACE II
. Figlio di Mitridate VI Eupatore re del Ponto, nacque circa il 97 a. C. Quando Mitridate fu sconfitto da Pompeo, F. si ribellò al padre, che fu costretto a darsi la morte (63 a. C.). Trasformato il Ponto in provincia romana, proclamata libera da Pompeo anche Fanagoria, ottenne solo il piccolo regno bosporano nel Bosforo Cimmerio. Approfittando della guerra civile, F., già prima della battaglia di Farsalo, aveva occupato Sinope; quindi invase la Colchide e occupò la piccola Armenia e la Cappadocia. I dinasti scacciati si rivolsero per aiuto a Cn. Domizio Calvino, luogotenente di Cesare nell'Asia Minore, il quale però fu battuto da F. presso Nicopoli (dicembre 48 a. C.) e dovette ritirarsi nella provincia d'Asia. F. allora invase il Ponto, la Paflagonia, la Cappadocia, la Bitinia, inducendo Cesare a intervenire personalmente in Asia. Cesare si portò ad Antiochia (giugno 47 a. C.) e, riordinata la Siria, passò nella Cilicia e poi nella Cappadocia, dirigendosi contro F., il quale (essendoglisi intanto ribellato Asandro suo governatore nel regno bosporano) tentò d'intavolare trattative con Cesare. Ma questi continuò la sua avanzata e sconfisse F. a Zela nella Cappadocia (2 agosto 47 a. C.) e annunziò la sua vittoria col famoso veni, vidi, vici. F., incalzato da Cn. Domizio fino a Sinope, poté raggiungere per mare Panticapeo, nel Chersoneso Taurico, e qui a 50 anni morì combattendo contro il ribelle Asandro.
Bibl.: Th. Reinach, Mithridate Eupator roi de Pont, Parigi 1890, p. 398 segg.; W. Judeich, Caesar im Orient, Lipsia 1885, par. 16 segg.; Th. Mommsen, Storia di Roma antica, trad. di L. di San Giusto, III, 1, Torino 1925, p. 356 seg.; Drumann-Groebe, Gesch. Roms, 2ª ed., III, Lipsia 1906, p. 493 segg.