FĀRS (A. T., 92)
RS Il nome, dato presentemente a una provincia della Persia, è la forma araba dell'iranico Pārsa. In origine si applicò press'a poco alla stessa regione, cioè alla zona che guarda verso O. al Golfo Persico, culla dell'antica Persia. Nonostante l'interesse che vi hanno assunto le ricerche archeologiche, condottevi e continuatevi da secoli, il Fārs è rimasta una delle regioni meno note del regno.
La provincia abbraccia buona parte della costa orientale del Golfo Persico, e si spinge verso E. fino alla spalla esterna dei grandi bacini chiusi del Kirmān. Dalla piatta cimosa litoranea, formata di depositi terziarî e recenti (detta Garmsīr o Germesīr o Giurum), si sale a gradini verso l'interno: il gradino più occidentale, che è anche il più ripido, adduce a una zona a rilievo abbastanza mosso, che non supera i 1000 m. (il Tengir o Tengistān, cioè "terra dei passi"), oltre la quale è l'ampia fascia di pascoli e di terre alte indicata con il nome di Sardsīr o Surud ("terra fresca"), fra i 1500 e i 2000 m., e infine la serie di catene che, con decorso press'a poco parallelo alla costa, si va elevando fino a toccare quasi i 4000 m. (Kūh-i-Bul, 3967 m.). Dei fiumi pochi hanno corso notevole per lunghezza e portata, salvo il Mud-i-Rud, che si apre la via fino alla costa, ma tutti hanno importanza per l'irrigazione, soprattutto quelli che, come il Kur, costituiscono bacini chiusi (lago salato di Niriz). Il clima, caldissimo e umido lungo la costa, si fa più temperato verso l'interno, ma le precipitazioni diminuiscono rapidamente, mantenendosi per la maggior parte della regione inferiori ai 300 mm. annui e con una distribuzione stagionale poco favorevole all'agricoltura.
Tuttavia le zone pianeggianti consentono, con l'irrigazione, una grande varietà di prodotti (grano, riso, cotone, vite, olivo, dattero, rose, tabacco, gomma, ecc.), e, dove l'irrigazione non è possibile, una fiorente pastorizia. Lo sviluppo del Fārs, tuttavia, fu e rimane ostacolato, oltre che da cause storiche, dalla difficile transitabilità e dalla poco favorevole postura del suo sbocco marittimo.
La popolazione forma un blocco compatto di pura origine iranica. All'esportazione figurano quasi soltanto lana, pelli, tappeti e gomma; l'importazione è formata specie da manufatti. Dei centri abitati, la maggior parte dei quali si dispone lungo i fiumi dell'interno (sulla costa si ha solo il porto di Bushīr), l'unico che oltrepassi i 25 mila ab. è la capitale, Sīhrāz, sulla grande via di comunicazione che dalla Persia centrale (Iṣfahār) adduce al mare.