FĀRŪQ re d'Egitto (App. II, 1, p. 904)
Il regno di F., che aveva superato la difficile prova della guerra, non resistette alla grave crisi di regime che colpì l'Egitto dopo la disgraziata partecipazione alla campagna contro Israele (v. egitto: Storia, in questa App.). Nel clima arroventato dei nuovi violenti contrasti con l'Inghilterra per Suez, la corte del giovane monarca era divenuta agli occhi di larga parte del popolo e dell'esercito assai sospetta come centro d'una grave corruzione, cui si faceva risalire lo stato disastroso d'inefficienza degli armamenti che s'era rivelato nella campagna palestinese. Gravi scandali, intrighi e favoritismi, a danno del buon andamento degli affari, della pubblica amministrazione e dell'organizzazione dell'esercito, crearono un'atmosfera di grande tensione e un vuoto tra il re e i potenti gruppi di giovani ufficiali, che divenne a poco a poco incolmabile. L'occasione decisiva venne con la crisi di governo del giugno-luglio 1952, apertasi con la caduta di Hilaly Pascià, e la sua sostituzione con Sirry Pascià, in cui s'era visto l'effetto di bassi intrighi di corte. Il nuovo governo durò pochissimo, ma il nuovo ministero di Hilaly Pascià (22 luglio) fu deposto il 23 luglio da un colpo di stato del generale Nagīb (v.). Per imposizione di questo, F. dovette dare l'incarico di governo ad Aly Maher Pascià (24 luglio); il 26, dopo aver posto in assedio la corte di Alessandria, residenza estiva del re, Nagīb impose a F. l'abdicazione in favore di Aḥmed Fu'ād II, il figlio di appena sei mesi, nato da Narriman Sadek sposata nel maggio 1981 dopo il divorzio (1948) da Farida. Il giorno stesso dell'abdicazione F. lasciava per mare l'Egitto, dirigendosi verso l'Italia, che aveva scelto come propria residenza previa approvazione del governo italiano. Giunto a Napoli il 29, si stabiliva a Capri. Da allora ha vissuto in Italia ed in Europa; nel febbraio 1954 ha divorziato da Narriman Sadek.